Congresso Aspa 2025: filiere sempre più sostenibili
Il settore bovino, in particolare, si apre a prospettive interessanti nel controllo della qualità

Alla presenza di oltre 600 ricercatori, professionisti e stakeholder del settore zootecnico, dal 17 al 20 giugno, si è si svolto a Torino il Congresso Aspa 2025. Presso il Campus Samev di Grugliasco sono stati discussi i temi chiave della produzione animale: genetica, alimentazione, benessere, qualità, sostenibilità e nuove tecnologie. Con un programma di 59 sessioni tematiche, Aspa 2025 ha confermato il suo ruolo centrale nel guidare l’innovazione verso un futuro più sostenibile e consapevole.
Nel settore della carne bovina, si osserva una netta accelerazione verso sistemi produttivi a minore impatto ambientale. Al congresso, sono state presentate tecniche di analisi del ciclo di vita e nuove pratiche nella gestione dei reflui zootecnici come strumenti concreti per ridurre le emissioni in allevamento. L’introduzione di tecnologie di monitoraggio comportamentale migliora la rilevazione precoce dello stress e del benessere animale. Al tempo stesso, l’impiego di frollatura prolungata e l’utilizzo di sottoprodotti nell’alimentazione stanno mostrando risultati promettenti sul piano sensoriale e nutrizionale. L’approccio proteomico applicato alla carne apre prospettive interessanti per il controllo della qualità. In sintesi, la carne bovina si sta evolvendo verso modelli produttivi più etici e sostenibili, senza rinunciare a qualità e valore nutrizionale.
Per quanto riguarda la filiera suina, le principali novità riguardano l’efficienza alimentare e la riduzione dell’impatto ambientale. Formulazioni dietetiche a basso contenuto proteico, arricchite con aminoacidi essenziali, si dimostrano efficaci nel contenere l’escrezione di azoto. Al contempo, aumentano le sperimentazioni sulle alternative alla castrazione chirurgica e sulle strategie per prevenire il tail biting grazie alla sensoristica. Sul fronte qualitativo, la carne di suino allevato con ridotto stress ambientale presenta caratteristiche migliori in termini di tenerezza e colore. In sintesi, la filiera suina sta integrando innovazioni tecniche e sensibilità etica per rispondere alle attese ambientali e dei consumatori.
Nel settore avicolo, le ricerche si concentrano su nuove fonti proteiche, quali insetti, alghe e leguminose, con risultati incoraggianti sulla salute intestinale e sulla riduzione dell’uso di antibiotici. L’utilizzo di fitobiotici e postbiotici amplia l’orizzonte dell’alimentazione funzionale. L’automazione ambientale degli allevamenti migliora le condizioni di vita degli animali e consente di monitorare parametri legati al benessere. Particolare attenzione è rivolta alla prevenzione della miopatia del petto nei broiler, fenomeno legato all’intensività produttiva. In sintesi, la carne avicola entra in una nuova fase, tra sostenibilità nutrizionale, benessere animale e tecnologie intelligenti.
La filiera ovina mette al centro la valorizzazione delle razze locali e dei sistemi estensivi. Il legame con il territorio si traduce in qualità sensoriale della carne, ma anche in vantaggi ecologici grazie all’impiego di pascolo e alimentazioni integrate con oli essenziali e sottoprodotti vegetali. I sistemi estensivi, spesso operanti in aree marginali, si rivelano strategici anche per la resilienza climatica e il mantenimento della biodiversità. La carne ovina rilancia quindi il suo valore culturale e nutrizionale, proponendosi come alleata della sostenibilità e della qualità territoriale.
Tutte le filiere evidenziano la medesima direzione: orientarsi verso produzioni ambient‑friendly e sostenibili, con tecnologie di precision farming e un benessere animale misurabile; valorizzare materie prime alternative per nutrire in modo sostenibile; garantire carni di elevata qualità sensoriale e nutrizionale, con un grande potenziale in chiave etica e di marketing.
EFA News - European Food Agency