Intesa Sanpaolo/2. Toscana terza regione per export verso Usa
Vendite della filiera agroalimentare valgono 1,1 mld. Solo farmaceutica e meccanica fanno meglio

Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dal forte calo del costo dell’energia (il prezzo del petrolio è infatti circa 15 dollari inferiore a quello di metà gennaio) e dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.
I rischi che una politica commerciale aggressiva presenta per la stessa economia statunitense, in termini di minor crescita e maggiore inflazione, spingeranno l’Amministrazione a negoziare con molti Paesi. La prospettiva delle elezioni di mid-term rappresenta d’altronde un rischio per il mantenimento della maggioranza repubblicana al congresso Usa che si acuirebbe con una cattiva performance dell’economia e dei mercati finanziari. La stessa Europa ha un forte interesse a trovare un accordo e a non reagire con ritorsioni immediate.
L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato Usa: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. La Toscana è la terza regione per valore delle esportazioni verso gli Stati Uniti che nel 2024 hanno superato i 10 miliardi di euro: in termini relativi, il peso del mercato americano sull’export della regione è del 16,2%. Gli Stati Uniti sono il primo sbocco commerciale, seguiti da Francia, Turchia e Germania che complessivamente assorbono il 30% delle esportazioni toscane. Alcuni settori della regione sono particolarmente esposti. La farmaceutica è il maggior settore per export oltreoceano: 3,8 miliardi di euro nel 2024, con un peso del 34,3% sul totale esportato dal settore. Seguono la meccanica (1,7 miliardi di export dalla Toscana verso gli Usa, il 22,3% del totale esportato dal settore) e la filiera agro-alimentare (1,1 miliardi; 27,5%).
Tra le strategie intraprese per contrastare i dazi, le imprese clienti si stanno indirizzando verso la ricerca di nuovi mercati e l’apertura di filiali (produttive o commerciali) negli Usa: è quanto emerge da una survey interna di Intesa Sanpaolo presso la rete degli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione.
Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma sarà importante anche puntare sulla sostenibilità: gli investimenti in fonti di energia rinnovabili (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi...) favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche. Anche i processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche automazione e aumento della velocità di esecuzione).
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EFA News - European Food Agency