Commodities. Zucchero: salgono prezzi e import nell'UE
Lieve calo (-0,2%) nelle consegne di latte, compensato dal boom in Irlanda (+7,9%). Italia stabile

La Commissione Europea ha pubblicato le prime previsioni di domanda e offerta per la campagna 25/26.La produzione di zucchero è prevista a 15,2 Mio t, -8% rispetto alla scorsa campagna. Il calo delle aree di oltre il 10% sarebbe infatti solo parzialmente compensato da un leggero rimbalzo delle rese (+1%).
Con stock iniziali in calo del 6% rispetto al 24/25 e consumi sostanzialmente stabili (-0,4%) l’UE è prevista tornare, dopo due campagne di esportazione netta, un’area importatrice, con un rimbalzo dell’import del 50% e un calo dell’export del 17%. L’importazione netta di zucchero tal quale passerebbe infatti da circa -1 Mio t a 0,4 Mio t. Da attenzionare potenziali revisioni a ribasso delle rese in un contesto di siccità e rischio diffusione malattie da afidi soprattutto in Germania, come evidenziato dall’ultimo report della Commissione.
Il dato pubblicato dalla Commissione conferma la direzione delle precedenti anticipazioni Areté e la tendenza inflattiva delle quotazioni UE. Secondo le rilevazioni Areté, a livello europeo, i prezzi si mantengono su livelli superiori rispetto a fine 2024: a giugno, +18,5% il consegnato Centro-Nord Italia e +16,7% lo Spot Europa rispetto a dicembre 2024.
Areté segnala come, nei primi quattro mesi del 2025, si registri un calo nelle consegne latte UE dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2024 con battute di arresto importanti in aree chiave di produzione ed esportazione di trasformati come Germania (-2,9%), Francia (-1,9%) e Olanda (-2,3%) solo in minima parte compensate dagli aumenti in Polonia (+0,8%), Italia (+0,03%) e Irlanda (+7,9%).
L’offerta, già strutturalmente rallentata dalle politiche ambientali UE di riduzione delle emissioni, ha risentito anche di costi degli input produttivi elevati e della diffusione in UE di bluetongue ed afta epizootica, malattie infettive che riducono drasticamente le rese latte. In Italia, dove sono tornati sensibilmente ad aumentare i focolai di bluetongue, dal 20 giugno sono stati notificati anche casi di dermatite nodulare (lumpy skin disease) in particolare in Sardegna e nel mantovano. Si tratta di un’altra malattia virale fortemente contagiosa. Un focolaio è stato recentemente segnalato anche in Francia.
Come previsto dalle normative UE sono state istituite zone di sorveglianza soggette a restrizioni, con il divieto di muovere bovini al di fuori delle aree convolte dal provvedimento. La diffusione del virus, oltre a rappresentare un ulteriore freno all’offerta ha anche il potenziale di impattare l’export. Il governo britannico, per esempio, ha sospeso le importazioni nel Regno Unito di bovini, latte crudo e alcuni prodotti derivati provenienti dall’intero territorio italiano.Le quotazioni del latte spot, in una fase di allontanamento dai picchi produttivi primaverili, registrano marcate tensioni rialziste. Il latte spot tedesco quotato alla camera di commercio di Milano, per esempio, tra maggio e fine giugno ha registrato un +18% superando i 61 €/100 kg; con prezzi di giugno 2025 superiori del 20% rispetto a giugno 2024.
Tra maggio e giugno, le quotazioni della cellulosa fibra corta in Europa hanno registrato un calo del 5%; -2% sulla fibra lunga. Secondo le analisi di Areté, a pesare sono soprattutto i segnali di rallentamento della domanda a livello globale. Le spedizioni da Stati Uniti e Canada, aree chiave di esportazione di cellulosa, nel periodo gennaio-aprile 2025 hanno toccato i livelli più bassi per il periodo almeno dal 2010. La debolezza dei consumi è testimoniata anche dal recupero degli stock di cellulosa ai porti europei che, a fine maggio, risultavano superiori del 22% rispetto a maggio 2024.
Analoghe dinamiche si riscontrano sul mercato del riciclato, dove si segnala un rallentamento, in parte stagionale, degli acquisti da parte delle cartiere. I prezzi della carta riciclata in Europa (Occ 1.04) hanno registrato una flessione del 2% tra maggio e giugno. Più marcato il calo sul mercato nazionale, dove il macero di qualità ordinaria, dopo il picco raggiunto ad aprile, ha segnato un -33%.In questo scenario di parziale calmieramento dei costi delle materie prime – sia vergini che riciclate – i prezzi dei prodotti finiti, come il kraftliner, risultano per ora stabili.
EFA News - European Food Agency