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CLARA MOSCHINI

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Quote Ue per l'Ucraina sproporzionate?

Copa Cogeca e altre 7 associazioni esprimono "gravi preoccupazioni" per quanto riguarda il trattamento dei settori sensibili

Copa Cogeca e altre 7 associazioni hanno elaborato un comunicato in cui esplicitano le "reazioni iniziali alla revisione dell'Accordo commerciale UE-Ucraina (DCFTA)". Prendiamo atto, scrivono le associazioni, "della pubblicazione dei dettagli relativi alla revisione dell'articolo 29 dell'Area di libero scambio globale e approfondita (DCFTA) tra l'Unione Europea e l'Ucraina, che conferisce certezza e stabilità a lungo termine alle nostre relazioni commerciali, il che è vitale per i produttori di entrambe le parti".

"Tuttavia -prosegue il comunicato-, pur riconoscendo gli sforzi per trovare un equilibrio nell'estendere ulteriori concessioni all'Ucraina, permangono gravi preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei settori sensibili. L'aumento delle quote per il pollame (+30%), le uova (+300%), il mais (+54%), l'alcol etilico (+25%) e soprattutto lo zucchero (+498%) e il miele (+583%), continuano a rappresentare una sfida significativa per i settori interessati".

"L'entità della concessione è sproporzionata -dice la nota- per alcuni di questi settori agricoli sensibili e lascia i produttori esposti e privi di sostegno, in un momento in cui questi settori sono già sotto pressione a causa della precedente e prossima liberalizzazione commerciale cumulativa. È inoltre importante sottolineare che le liberalizzazioni totali concesse sollevano serie preoccupazioni, sia immediate, come nel caso del settore dei funghi già sotto pressione, sia a lungo termine, in particolare per diversi prodotti lattiero-caseari che sono stati completamente liberalizzati".

"Restano, inoltre, aperte -aggiunge la nota- le questioni relative al modo in cui le perturbazioni del mercato saranno valutate nella pratica per l'attivazione delle misure di salvaguardia. Come si è visto durante le discussioni sulle misure commerciali autonome (ATM), c'è stata una notevole discrepanza tra i dati presentati dalla Commissione e l'esperienza vissuta dai produttori negli Stati membri".

"Inoltre -scrivono le associazioni-, è necessaria una maggiore chiarezza sulle modalità di attuazione della condizionalità, in particolare per quanto riguarda gli standard di produzione. Sebbene l'allineamento legislativo dell'Ucraina alle norme dell'UE sia un passo positivo, soprattutto nel contesto del processo di adesione, l'applicazione in condizioni di guerra presenta seri limiti. Una cosa è il recepimento della legislazione, un'altra è garantire l'effettiva attuazione e conformità sul campo".

"Dopo questa prima reazione -conclude la nota-, le organizzazioni sottoscritte intraprenderanno ora, insieme ai loro membri, un'analisi dettagliata delle disposizioni dell'accordo per valutarne meglio le implicazioni. Rimaniamo impegnati in un dialogo continuo con la Commissione europea per garantire che queste questioni siano affrontate in modo equo, trasparente e fattibile".

La nota è firmata a nome delle seguenti associazioni:

  • AVEC – Association of Poultry Processors and Poultry Trade in the EU countries
  • CEFS – European Association of Sugar Manufacturers
  • CEPM – European Confederation of Maize Production
  • CIBE – International Confederation of European Beet Growers
  • COPA-COGECA - The United Voice of Farmers and their Cooperatives in the European Union
  • ePURE – European Renewable Ethanol Association
  • EUWEP - European Union of Wholesale with Eggs, Egg Products, Poultry and Game 
  • iEthanol – European Industrial and Beverage Ethanol Association
Fc - 52004

EFA News - European Food Agency
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