Distribuzione moderna: cresce la cultura diversità, equità e inclusione
Comitati manageriali dedicati alla DE&I crescono e passano dal 20% al 37%

Si è tenuto oggi a Milano l’evento di presentazione del secondo Osservatorio Diversity, Equity & Inclusion nella Distribuzione Moderna, promosso da Federdistribuzione e curato da Altis – Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’Osservatorio monitora l’evoluzione dell’impegno delle imprese distributive sui temi della diversità, equità e inclusione e fornisce uno strumento di confronto e di condivisione delle best practice tra le aziende e, nell’edizione 2025, vi è un focus sul tema dell’inclusione dei lavoratori stranieri.
L’evento, dedicato al tema “retail, lavoratori stranieri e multiculturalità”, si è aperto con gli interventi di Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, di Matteo Pedrini, direttore di Altis Università Cattolica, e di Anna Maria Gandolfi, consigliera di parità effettiva di Regione Lombardia. Nel corso dei lavori sono intervenuti Chiara Arrighini, ricercatrice di Altis Università Cattolica che ha presentato i risultati dell’Osservatorio e Giovanni Di Dio, Sviluppo Lavoro Italia S.p.A., con un intervento dedicato alle sinergie tra pubblico e privato e alle opportunità legate al reclutamento di lavoratori stranieri.
La mattinata è proseguita con due tavole rotonde: la prima dedicata al confronto sindacale su opportunità, criticità e proposte per favorire l’inclusione dei lavoratori stranieri, con gli interventi di Marco Beretta, segretario nazionale Filcams Cgil, Diego Lorenzi, segretario nazionale Fisascat Cisl, e Gennaro Strazzullo, segretario nazionale UILTuCS. La seconda tavola rotonda dedicata alle best practice delle imprese della Distribuzione Moderna.
L’evento, moderato da Nicola Varcasia, si è concluso con l’intervento di Francesca Tugliani, responsabile Politiche Attive di Federdistribuzione. I risultati della seconda edizione dell’Osservatorio L’Osservatorio Diversity, Equity & Inclusion nella Distribuzione Moderna 2025 si divide in due sezioni: la prima - in continuità con la precedente edizione - si focalizza sull’analisi comparativa dei dati relativi a politiche e pratiche DE&I diffuse all’interno delle aziende del retail moderno; la seconda affronta il tema dell’inclusione dei lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana all’interno dei contesti lavorativi, esaminando gli aspetti positivi già implementati all’interno delle organizzazioni, le difficoltà che tali lavoratori incontrano nel percorso di inclusione e le strategie necessarie per superare queste difficoltà.
La prima parte dello studio ha coinvolto 27 grandi imprese del settore distributivo, fornendo una panoramica sull’evoluzione delle politiche DE&I nel periodo 2024-2025. I dati evidenziano l’aumento del numero di aziende che si è dotato di comitati manageriali dedicati alla DE&I, passando dal 20% al 37%, e la crescita di politiche aziendali strutturate su questi temi, dal 26,7% al 48,1%.Nel biennio 2024-2025, l’allocazione di budget dedicati alla DE&I è più che raddoppiata, passando dal 33,3% al 70,4% delle imprese. Parallelamente, cresce anche l’adozione di strumenti di monitoraggio, dal 43,3% al 51,8%, con un incremento per quanto riguarda i sistemi di controllo periodico, che passano dal 10,0% al 33,3%.
Nell’ambito della gestione di risorse umane, migliora l’attenzione al merito: l’81,5% (era il 70% nel 2024) delle aziende dichiara di adottare percorsi di avanzamento professionale privi di distorsioni. Positivi anche i dati sull’ascolto attivo dei dipendenti, che passano dal 73,3% all’85,2%, e sul loro coinvolgimento nei processi decisionali, dal 63,3% al 92,6%.Cresce anche l’attenzione verso una comunicazione rispettosa e non discriminatoria: il 44,4% delle imprese eroga formazione sul linguaggio inclusivo, contro il 13,3% della precedente rilevazione. Sul fronte dell’inclusione delle persone con disabilità, aumenta sia la presenza di figure interne di supporto, dal 33,3% al 44,4%, sia il monitoraggio della soddisfazione dei lavoratori con disabilità, dal 20% al 29,6%.
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