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CLARA MOSCHINI

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Agricoltura UE: crescita economica prevista al ribasso nel 2025

Produzione cereali in crescita (+4,1%), diminuzione per le colture proteiche

Nel contesto di incerte prospettive economiche globali per il 2025, con rischi derivanti da conflitti geopolitici e crescenti tensioni commerciali, le prospettive per l'economia dell'UE indicano una crescita inferiore rispetto alle previsioni precedenti, all'1,1% nel 2025 e all'1,5% nel 2026. E' quanto emerge dall'edizione estiva del rapporto sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell'Unione Europea, redatto dalla Commissione europea.

Nel frattempo, l'inflazione alimentare nell'UE continua a essere superiore all'inflazione generale (3,1% rispetto al 2,2% di maggio), sebbene si osservi una certa stabilità, o addirittura una deflazione, per alcune categorie di prodotti alimentari. Nonostante livelli storicamente elevati, gli agricoltori dell'UE hanno recentemente registrato costi di input stabili. Si prevede un calo dei prezzi del petrolio, sebbene le tensioni in Medio Oriente potrebbero influire su questo andamento. L'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro Usa potrebbe ridurre i costi degli input importati, riducendo così lo svantaggio di costo dell'UE rispetto ai principali concorrenti esportatori. D'altro canto, una valuta più forte potrebbe rendere le esportazioni dell'UE più costose. Le colture invernali mostrano promettenti prospettive di resa; un periodo di siccità prolungato potrebbe influire sulle colture primaverili ed estive.

Si prevede che la produzione di cereali nell'UE nel 2025/26 aumenterà del 4,1%, migliorando la bilancia commerciale, con esportazioni in aumento del 26% e importazioni in calo del 19%. La produzione di semi oleosi nell'UE dovrebbe crescere del 12% (trainata da colza e semi di girasole), con un conseguente aumento della produzione di olio vegetale del 6%. La produzione di colture proteiche potrebbe diminuire, pur rimanendo al di sopra della media quinquennale. Nel 2024/25, la produzione di zucchero bianco nell'UE è aumentata del 6,5%, grazie all'ampliamento delle aree di produzione. Un potenziale calo della produzione dell'8% nel 2025/26 potrebbe portare a un aumento delle importazioni.

I prezzi dell'olio d'oliva nell'UE sono diminuiti significativamente entro giugno 2025, riflettendo una ripresa della produzione del 37%. Si prevede che la produzione di vino nell'UE raggiungerà il minimo degli ultimi 20 anni nel 2024/25, con un impatto sulle esportazioni, mentre i consumi nell'UE continuano a diminuire. A causa delle avverse condizioni meteorologiche, la produzione di mele nell'UE potrebbe diminuire del 4% nel 2024/25, mantenendo alti i prezzi, mentre la produzione di pesche e nettarine potrebbe diminuire del 5,8%, portando a importazioni record. Al contrario, le condizioni climatiche sono favorevoli per la produzione di arance nell'UE, che dovrebbe aumentare del 4,6% rispetto ai minimi storici della stagione precedente, con una crescita destinata alla trasformazione. Si prevede che la produzione di pomodori nell'UE diminuirà del 2,6%, in particolare per la trasformazione, mentre la produzione di prodotti freschi rimarrà stabile ma al di sotto della media.

Le consegne di latte nell'UE dovrebbero rimanere stabili nel 2025, sostenute dalle condizioni favorevoli dei pascoli, nonostante alcune variazioni specifiche per paese e focolai di malattie animali. La stabilità della domanda nel settore della vendita al dettaglio e della trasformazione alimentare sostiene i prezzi dei prodotti lattiero-caseari nell'UE. Nel complesso, si prevede una minore pressione sui margini di profitto degli allevatori di bovini da latte e una leggera crescita della produzione di formaggio nell'UE, sebbene la concorrenza globale potrebbe limitare la crescita delle esportazioni.

I prezzi della carne bovina nell'UE rimangono storicamente elevati. Con un previsto calo della produzione dovuto alla riduzione del numero di capi, l'offerta nell'UE potrebbe ridursi. Ciò potrebbe limitare le opportunità di esportazione, mentre le importazioni aumentano. Nel frattempo, si prevede che la produzione di carne suina dell'UE rimarrà stabile, beneficiando di una domanda costante. D'altro canto, si prevede che la produzione di pollame dell'UE aumenterà (dell'1,8%), poiché la domanda continua a crescere, sostenendo i prezzi dell'UE.

Le importazioni potrebbero rivelarsi difficili, dato lo stato di salute di alcuni tradizionali paesi terzi. Infine, la produzione di carne ovina e caprina dell'UE potrebbe diminuire del 2%, con conseguente calo delle esportazioni di carne e aumento delle importazioni, a fronte di prezzi elevati derivanti da un'offerta limitata e da una domanda stabile.

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EFA News - European Food Agency
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