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Dazi/5. Confartigianato: forte impatto su 9 settori

Destinato a soffrire soprattutto il comparto prodotti alimentari primo per export Usa con 4,891 miliardi di euro

I nuovi dazi concordati tra Unione Europea e Stati Uniti avranno un impatto su 9 settori in cui l’Italia detiene il primato nell’Ue per il valore dell’export in Usa. Lo sostiene una rilevazione di Confartigianato secondo cui, questi settori, "che esportano negli Stati Uniti 15,2 miliardi di euro sul totale di 67,3 miliardi di vendite italiane negli Usa, sono il cuore pulsante delle economie locali e dei distretti produttivi, forza motrice del Made in Italy".

Giusto pochi giorni fa proprio Confartigianato ha rilevato che gli Stati Uniti sono il secondo mercato mondiale più importante per il Made in Italy, con un valore delle nostre vendite che, nei dodici mesi a giugno 2025, ha raggiunto 67,327 miliardi di euro, pari al 10,7% dell’export totale. Secondo le rilevazioni di Confartigianato, nel primo semestre di quest’anno l’export manifatturiero italiano verso gli Stati Uniti è aumentato del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (leggi notizia EFA News).

Oggi, ler far capire ancora meglio l'impatto devastante che la "dichiarazione congiunta" Usa-Ue (leggi notizia EFA News) potrà avere, Confartigianato ha stilato la mappa delle eccellenze produttive territoriali e del loro contributo alle esportazioni italiane negli Stati Uniti:

  1. prodotti alimentari (4,891 miliardi di euro): la Campania (18%) e l’Emilia-Romagna (17,1%) sono le regioni trainanti. A livello provinciale, Salerno (10,5%) e Parma (6,3%) si distinguono come i principali esportatori. del settore;
  2. articoli in pelle (2,644 miliardi di euro): la Toscana domina (36,4%), con Firenze che da sola genera il 33,1% dell’export del settore. La Lombardia (31,4%), con Milano in prima linea, è la seconda regione per importanza;
  3. articoli di abbigliamento (2,440 miliardi di euro): la Lombardia (37%) e la Toscana (19,9%) guidano l’export del settore, con le province di Milano (29,2%) e Firenze (16,1%) che si confermano centri nevralgici;
  4. vetro, terracotta e ceramica (1,638 miliardi di euro): l‘Emilia-Romagna contribuisce per il 40% dell’export di settore, in particolare la provincia di Modena (22,1%);
  5. mobili (1,605 miliardi di euro): Lombardia (26,8%), Friuli-Venezia Giulia (22,4%) e Veneto (20,9%) sono le regioni al top. La provincia di Pordenone detiene il 18,1% dell’export;
  6. gioielleria e pietre preziose (1,479 miliardi di euro): l’84,3% dell’export è generato dal “quadrilatero dell’oro” di Arezzo (33,9%), Vicenza (28,3%), Alessandria (11,9%) e Milano (10,2%);
  7. calzature (1,342 miliardi di euro): Milano (32,6%) e Firenze (26,7%) sono le province che dominano le esportazioni del settore;
  8. armi e munizioni (542 milioni di euro): l’export è trainato dalla provincia di Brescia (35%) e da Pesaro e Urbino (17,7%);
  9. articoli sportivi (178 milioni di euro): La provincia di Treviso detiene il 45,2% dell’export di settore.

“La nostra rilevazione -sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli- evidenzia come la forza dell’export italiano sia profondamente radicata nel tessuto dei distretti produttivi e delle economie territoriali in cui sono protagonisti artigiani e piccole imprese. È questo patrimonio che va difeso. Bisogna intensificare gli sforzi per assicurare l’alta qualità della manifattura made in Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno riconoscere ed apprezzare". 

"È fondamentale -conclude Granelli- muoversi come Sistema Paese, con un impegno deciso da parte del Governo e delle istituzioni a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti, anche diversificando i mercati sui quali accompagnare le nostre imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni che si sono già dimostrate capaci di vendere i loro prodotti in molti paesi del mondo”.
 

Fc - 53023

EFA News - European Food Agency
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