Vendemmia. Asti Docg: prevista ottima qualità ma pesano dazi
Negli Usa il Moscato vale il 60% dell'export. Consorzio chiede sostegno a istituzioni nazionali e regionali

Un’annata complessivamente ottima nella qualità, caratterizzata da una maturazione regolare del Moscato Bianco. Sono queste le previsioni del Consorzio Asti Docg in merito alla vendemmia nei diecimila ettari della denominazione, iniziata nei giorni scorsi nelle zone precoci di bassa collina che si concluderà entro la prima settimana di settembre in alta collina. Attualmente le uve si presentano in condizioni fitosanitarie positive con una buona tenuta dell’acidità così come del quadro zuccherino e dell’aromaticità. Sul fronte quantitativo la raccolta dovrà poi tenere conto della riduzione delle rese per la campagna vendemmiale 2025 passando da 100 a 90 quintali per ettaro, di cui 5 destinati allo stoccaggio. Si tratta di misure di contenimento della produzione approvate dall’ente consortile con l’obiettivo di salvaguardare la denominazione in un contesto congiunturale sempre più complesso, aggravato anche dalla conferma dei dazi americani al 15% sul vino.
Secondo il presidente del Consorzio Asti Docg Stefano Ricagno, “se le premesse per un’ottima vendemmia ci sono tutte, i dazi statunitensi rischiano invece di pesare come un macigno sull’Asti Docg. Non solo per lo spumante, che già sconta il crollo degli ordini dalla Russia - suo primo mercato -, con il conflitto che sta presentando il conto; ma soprattutto graverà sul Moscato d'Asti, dove la tipologia è di casa e rappresenta negli Usa il 60% delle proprie vendite all'estero. A ciò si aggiunge il rischio sostituzione con il Moscato locale che, seppur di minore qualità, diventerà ancora più accessibile in termini di prezzo. Una tempesta perfetta per noi, che stiamo cercando di arginare anche attraverso misure di contenimento per preservare l’equilibrio tra la domande e l’offerta, ma ci vuole il sostegno delle istituzioni".
EFA News - European Food Agency