Caporalato tra i filari dell'astigiano
La vendemmia inizia con la Guardia di Finanza che scopre 10 lavoratori in nero

Inizia la vendemmia nell'astigiano, con un po’ di anticipo a causa delle condizioni climatiche, e si contano subito i guai per imprenditori o simili accusati di caporalato. In questo caso parliamo della vendemmia di Bubbio e Loazzolo, due paesi entrambi in provincia di Asti, dove l'attività ispettiva messa a segno dalla guardia di finanza del comando provinciale di Asti e della tenenza di Canelli hanno portato a scoprire 9 lavoratori in nero tra le vigne.
Più precisamente a Bubbio (AT) le contestazioni sono state rivolte a un piccolo produttore di uve, che aveva contatto direttamente i lavoratori, 8 in tutto, sei risultati in nero. A Loazzolo (AT) altri controlli: qui tre raccoglitori di uva su quattro sono risultati in nero, reclutati dall’imprenditore di origini macedoni, titolare di una ditta individuale di servizi e facchinaggio, sospettato di essere un caporale di raccoglitori d’uva.
Le indagini hanno portato all'ispezione di 3 aziende operanti nel settore vitivinicolo e di un ristorante, a Castagnole Lanze, dove è stato individuato anche un musicista che prestava la sua attività in nero per conto del titolare. Dei 10 lavoratori “in nero” individuati, 7 sono risultati essere stranieri. Alle imprese sono state contestate le prescritte sanzioni amministrative per aver impiegato manodopera “in nero”, che ammontano ad un importo di 128.700 euro.
"L’attività della Finanza -spiegano dal comando di Asti- è mirata a monitorare il tessuto economico di riferimento, principalmente rivolto all’analisi dei fenomeni connessi alla notevole richiesta di manodopera nel settore vitivinicolo, in un’area territoriale caratterizzata dalla produzione e commercializzazione di pregiati e rinomati vini DOCG, e, per tali caratteristiche sempre più meta, negli anni di un elevato flusso turistico grazie anche ai servizi di accoglienza forniti dalle strutture ricettive".
EFA News - European Food Agency