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Scambi alimentari Ue a due velocità

L'export ha registrato un leggero calo, mentre l'import sale. Uk primo mercato di destinazione

Le esportazioni agroalimentari dell'UE hanno raggiunto 19,9 miliardi di euro a maggio, con un leggero calo, pari al -1%, rispetto ad aprile, ma con un aumento dell'1% rispetto al maggio 2024. Lo sottolinea l'ultimo bollettino ufficiale dell'Ue secondo cui tra gennaio e maggio, le esportazioni cumulate hanno raggiunto 99,6 miliardi di euro, con un aumento di 2,3 miliardi di euro (+2%) rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda l'export Ue, il Regno Unito è rimasto il mercato principale tra gennaio e maggio, con il 23% delle esportazioni per 23 miliardi di euro, con un aumento di 964 milioni di euro (+4%), dovuto in gran parte all'aumento dei prezzi dei prodotti di cacao. 

Anche le esportazioni verso gli Stati Uniti sono cresciute, raggiungendo i 12,7 miliardi di euro (+700 milioni di euro, +6%), sostenute dai prodotti del cacao, dagli alcolici, dai latticini e dal vino. Segue la Svizzera con 5,7 miliardi di euro, con un aumento di 555 milioni di euro (+11%), sempre sostenuto dai prezzi del cacao.

Le esportazioni verso la Cina sono, invece, diminuite di 619 milioni di euro (-11%), soprattutto a causa del forte calo dei volumi di cereali. Il cacao e i prodotti del caffè hanno continuato a trainare i valori delle esportazioni. 

Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono cresciute di 1,6 miliardi di euro (+39%), grazie al raddoppio dei prezzi di pasta, burro e polvere di cacao e all'aumento del 30% dei prezzi del caffè. Anche le esportazioni di cioccolato e dolciumi hanno registrato un forte aumento (+831 milioni di euro, +20%), mentre i prodotti lattiero-caseari sono aumentati di 574 milioni di euro (+7%) nonostante i volumi siano diminuiti.

Nel frattempo, le esportazioni di cereali sono diminuite di 1,3 miliardi di euro (-22%), a causa di un calo del 28% dei volumi, mentre le esportazioni di olive e olio d'oliva sono diminuite di 459 milioni di euro (-14%), poiché il calo dei prezzi ha compensato un aumento del 17% dei volumi.
Importazioni.

L'import

Per quanto riguarda le importazioni agroalimentari dell'UE, esse, sempre a maggio scorso, hanno raggiunto 17 miliardi di euro, con un aumento del 4% rispetto al mese precedente e del 15% su base annua. Tra gennaio e maggio, le importazioni totali sono state pari a 81,5 miliardi di euro, con un aumento di 11,5 miliardi di euro (+16%) rispetto al 2024.

Il Brasile è rimasto la principale fonte di approvvigionamento, fornendo 7,5 miliardi di euro tra gennaio e maggio (+591 milioni di euro, +9%), soprattutto grazie all'aumento dei prezzi del caffè. Le importazioni dal Regno Unito hanno raggiunto i 6,5 miliardi di euro (+336 milioni di euro, +5%), mentre quelle dagli Stati Uniti sono salite a 5,9 miliardi di euro (+878 milioni di euro, +17%), grazie all'aumento delle importazioni di mais, noci e alcolici.

I maggiori aumenti su base annua sono stati registrati dalla Costa d'Avorio (+1,8 miliardi di euro, +68%, soprattutto per il cacao), dal Canada (+933 milioni di euro, +93%, soprattutto per cereali e colza), dalla Cina (+868 milioni di euro, +24%, soprattutto per i beni non commestibili) e dall'Australia (+790 milioni di euro, +111%, soprattutto per la colza, anche se ancora sotto i livelli del 2023). Le importazioni dall'Ucraina sono invece diminuite di 687 milioni di euro (-12%) e quelle dalla Russia sono crollate di 480 milioni di euro (-74%).

I prezzi elevati delle principali materie prime hanno continuato a spingere al rialzo i valori delle importazioni. Caffè, tè, cacao e spezie sono aumentati di 6,9 miliardi di euro (+62%), mentre frutta e noci hanno aggiunto 1,8 miliardi di euro (+18%). Le importazioni di prodotti non commestibili sono aumentate di 588 milioni di euro (+15%). Al contrario, le olive e l'olio d'oliva sono diminuiti di 378 milioni di euro (-41%) e lo zucchero e l'isoglucosio di 347 milioni di euro (-39%).

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EFA News - European Food Agency
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