Commodities: ribassi per latte e frumento duro
Calo della domanda, minor competitività e abbondanza di offerta alla base delle tendenze

Nell’ultimo mese il mercato dell'Unione Europea è stato caratterizzato da una tendenza ribassista del prezzo del latte. Sulla piazza di riferimento tedesca di Kempten, i prezzi medi di settembre delle principali trasformazioni, rispetto ad agosto, hanno segnato un -8% per il burro, -4% per l’Smp, -4% per il Wmp e -3% per l’Edamer.
Le analisi di Areté evidenziano un contesto di offerta ancora fragile e limitata, in attesa dei picchi produttivi primaverili 2026. Il principale fattore ribassista è il congiunturale rallentamento della domanda. La domanda di prodotto UE risulta rallentata, oltre che da inflazione, dazi Usa, e prezzi di alcune referenze meno competitivi rispetto a quelli in altre aree di esportazione, anche dal rafforzamento dell’€. Da inizio anno l’€/$ ha segnato un +13% toccando i massimi da settembre 2021. Tra i fattori ribassisti si segnala anche la tendenza dei prezzi degli input produttivi, a titolo d’esempio, da inizio anno il gas naturale in UE (Ttf) ha segnato un -33%; -13% invece il mais quotato in UE.
Negli ultimi mesi i prezzi italiani del frumento duro hanno registrato un marcato trend ribassista: in media, tra giugno e le prime settimane di settembre, -8,6% sul fino quotato a Bologna e -8,1% su Foggia. Secondo le analisi di Areté, a spingere i prezzi in calo è soprattutto l’abbondanza di offerta per la campagna 2025/26, in particolare nelle aree di importazione: la produzione europea è stimata in aumento del 15% rispetto al 2024/25, ai massimi dal 2018/19, ed anche in Nord Africa il raccolto si sarebbe avvicinato alla media storica dopo tre campagne particolarmente problematiche.
Inoltre, in Canada, responsabile di circa metà delle esportazioni globali, le prospettive produttive sono nettamente migliorate: le ultime stime ufficiali parlano di un raccolto a 6,5 Mio t, +2% rispetto allo scorso anno e +8% rispetto alle previsioni di fine agosto. All’abbondanza dell’offerta si aggiunge una congiuntura valutaria che vede un maggiore potere d’acquisto dell’euro rispetto al dollaro, rendendo più economiche le importazioni europee ed italiane. L’insieme di questi fattori ha fatto sì che i prezzi del frumento duro sui listini nazionali abbiano toccato i minimi da almeno cinque anni.
EFA News - European Food Agency