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Per i commercianti il turista ideale è local e social

SumUp: i visitatori più rilevanti per il business sono quelli provenienti dall’Italia o dal territorio

Il turismo continua a rappresentare una leva strategica per la crescita delle piccole imprese italiane, non solo nei poli a forte vocazione turistica, ma anche nelle comunità locali. In un momento segnato dall’overtourism, anche i commercianti rilevano un “effetto social” sui flussi turistici e riscoprono l’importanza del turismo nazionale e locale. 

Lo sostiene l’Osservatorio Small Business di SumUp, fintech globale attiva  nel settore dei pagamenti digitali con strumenti innovativi, che ha intervistato oltre 2mila commercianti italiani per analizzare percezioni, opportunità e sfide legate al settore. Secondo l'indagine, i visitatori più rilevanti per gli esercenti, provengono dall’Italia (per il 50,7% degli intervistati), o dal territorio (40,6%), mentre i turisti internazionali risultano molto importanti per circa un terzo del campione (35,3%). 

L’identikit del “turista ideale” è completato da nuove tendenze di consumo: circa  la metà  degli esercenti guarda con attenzione ai viaggiatori influenzati dai social media (45,6%), e propensi a soggiorni lunghi (45,4%) e a ricercare esperienze autentiche e di qualità (56,8%). 

“I dati -dichiara Umberto Zola, responsabile Online Sales per l’Europa di SumUp- confermano come il turismo sia un elemento centrale per i piccoli business italiani: oltre il 60% delle attività attira visitatori tutto l’anno o stagionalmente, e più della metà degli esercenti (52,3%), segnala un aumento della clientela grazie ai turisti. Allo stesso tempo, quasi un commerciante su due non ha ancora adattato la propria offerta per accogliere il turismo, segnalando un margine significativo di opportunità”.

“I viaggiatori -aggiunge Zoia- cercano esperienze autentiche, condivisibili e radicate nel territorio, privilegiando la qualità rispetto alla quantità. Questo trend rappresenta un’opportunità concreta per i commercianti, che devono attrezzarsi per intercettare queste nuove esigenze, offrendo proposte in linea con le aspettative di un turismo più consapevole e selettivo. Puntare su esperienze curate, su misura e valorizzare le eccellenze locali non è più un’opzione, ma una strategia necessaria per restare competitivi”.

Le strategie dei commercianti per attrarre turisti

Oltre sei esercenti su dieci operano in aree caratterizzate da presenza turistica stabile o stagionale. Il turismo ha un impatto significativo sulle attività: il 52,3% degli intervistati segnala un aumento della clientela, il 40,7% registra maggiori entrate e il 23,9% evidenzia un incremento della visibilità e del passaparola. 

Per intercettare e gestire i visitatori, i commercianti adottano diverse strategie: il 24,1% interagisce con i turisti tramite social media e piattaforme di recensioni, il 19,5% collabora con altre attività locali per promuovere la zona e il 18,3% offre servizi multilingue. 

Altri metodi includono collaborazioni con enti turistici (14,9%) e proposte di esperienze locali, come laboratori, corsi o gite (10,0%). Nonostante queste iniziative, quasi quattro esercenti su dieci (43,6%), non hanno ancora modificato la propria attività per accogliere il turismo, evidenziando un potenziale di sviluppo ancora significativo.

Il rischio Overtourism

Il fenomeno dell’overtourism sembra avere un impatto limitato sulle piccole imprese italiane: solo 1 commerciante su 10 (9,9%), segnala effetti negativi significativi sulla propria attività. La maggioranza degli intervistati (59,3%) non ha percepito ripercussioni rilevanti, mentre il 16% registra effetti positivi dall’aumento dei turisti. 

Tra coloro che hanno sperimentato difficoltà, le principali sfide sono legate all’aumento della concorrenza o alla pressione sui prezzi (17,0%), al sovraccarico delle infrastrutture come traffico e servizi pubblici (15,5%), e alla diminuzione della qualità dell’esperienza o del prodotto offerto ai visitatori (9,2%). 

Le principali sfide per i business

Le calamità naturali rappresentano una delle sfide più rilevanti per i piccoli esercenti italiani. Complessivamente, il 55,6% degli intervistati segnala preoccupazioni legate agli effetti di condizioni meteorologiche estreme o rischi ambientali, come danni alla proprietà (24,1%), interruzioni o chiusure dell’attività (18,7%) e diminuzione del numero di turisti a causa della percezione del rischio (25,3%). 

Nonostante queste criticità, quasi la metà delle imprese (49,6%) non ha ancora adottato alcuna contromisura per prepararsi o adattarsi, evidenziando un ampio margine di miglioramento. Tra le azioni intraprese dai commercianti più proattivi, emergono modifiche o valutazioni assicurative (23,0%), miglioramenti alle infrastrutture come generatori o protezione dalle inondazioni (12,6%), chiusure stagionali o adeguamenti operativi (10,4%), mentre la predisposizione di  piani di emergenza è ancora limitata (5,9%).

Fc - 53818

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