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Residui negli alimenti: tasso di non conformità pari appena allo 0,14%

Italia molto al di sotto della media europea, grazie anche al lavoro degli Istituti Zooprofilattici

Il Piano Nazionale Residui (Pnr) 2024, recentemente pubblicato dal ministero della Salute (leggi notizia EFA News), conferma l’Italia tra i Paesi più virtuosi in Europa nei controlli su alimenti di origine animale: quasi 27mila campioni analizzati e oltre 397mila determinazioni analitiche, con un tasso di non conformità pari appena allo 0,14%, ben al di sotto della media europea. Un risultato che attesta l’efficacia del sistema di controllo nazionale e la solidità del modello italiano di sicurezza alimentare.

Dietro questi numeri c’è la forza della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, che coordina ed esegue quotidianamente analisi e monitoraggi a tutela della collettività. Una rete diffusa e silenziosa, composta da laboratori che rappresentano l’apice dell’impegno veterinario in diagnostica, ricerca e innovazione scientifica.

Il Pnr, infatti, è il programma di monitoraggio previsto dalla normativa europea per individuare l’eventuale presenza di residui di sostanze farmacologicamente attive, pesticidi, contaminanti ambientali, metalli pesanti e micotossine nei prodotti di origine animale. Predisposto annualmente dal ministero della Salute, viene attuato sul territorio grazie alla collaborazione delle Autorità competenti regionali e locali, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e dei Laboratori Nazionali di Riferimento. I controlli si svolgono nella fase di produzione primaria e nella prima trasformazione dei prodotti di origine animale, garantendo che gli alimenti immessi sul mercato siano sicuri per i consumatori.

In linea generale gli obiettivi del Pnr sono: 1) segnalare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate o non autorizzate; 2) segnalare i casi di somministrazione impropria di sostanze utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate; 3) verificare la conformità degli alimenti rispetto ai limiti massimi di residui e tenori massimi, fissati dalla normativa europea e nazionale, per i medicinali veterinari e per gli additivi per mangimi.

L'azione del Pnr ha dunque una duplice valenza: tutelare la salute dei consumatori e rafforzare la credibilità e lo sviluppo dell'intera filiera agroalimentare. 

“Il Piano Nazionale Residui conferma l’efficacia del modello italiano di sicurezza alimentare, fondato su controlli capillari e rigorosi", spiega Stefano Palomba, commissario straordinario dell'Izs. "L’Istituto Lazio e Toscana, di concerto con la Commissione Pnr, coordina un lavoro di squadra che garantisce omogeneità di approccio, qualità scientifica e affidabilità dei dati. Lo spettro dei controlli riguarda le diverse matrici di origine animale, alimentari e non, sulle quali viene eseguita la ricerca di un elevato numero di principi attivi ad azione farmacologica mediante l’impiego di metodi chimici con capacità di rivelazione simultanea di più principi attivi e di elevata sensibilità".

"L’efficacia dei controlli è garantita dalla valutazione di aspetti tecnico-operativi del Pnr, a cura del team dei professionisti chimici degli Iizzss, coordinato dal responsabile della Uoc Chimica del nostro Istituto, Alessandro Ubaldi. Infine, in questo contesto, anche il nostro Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza (Crab) svolge un ruolo fondamentale, supportando gli altri IIizzss nelle attività di sorveglianza. È grazie a questa sinergia che il sistema Paese affronta con efficacia le sfide emergenti, rafforzando la strategia One Health e tutelando la Salute Pubblica e il patrimonio agroalimentare italiano, pilastro del Made in Italy”.

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EFA News - European Food Agency
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