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UE: rinviata (di nuovo) entrata in vigore regolamento deforestazione

Brasile, Indonesia e Usa contestano il provvedimento, che ne pregiudicherebbe interessi commerciali

Commissario Ambiente Jessica Roswall avrebbe avanzato il timore di rallentamenti nel sistema informatico, in caso di entrata in funzione.

L'Unione Europea rimanderà per la seconda volta l'entrata in vigore del suo regolamento anti-deforestazione. Lo ha riferito il commissario per l'Ambiente Jessika Roswall, rinviando di un altro anno il divieto di importazione di materie prime come l'olio di palma legate alla distruzione delle foreste.

Bruxelles aveva già procrastinato l'entrata in vigore del regolamento di un anno, ma ciò non ha placato l'opposizione di partner industriali e commerciali come Brasile, Indonesia e Stati Uniti, che sostengono che conformarsi alle norme sarebbe costoso e danneggerebbe le loro esportazioni verso l'Europa.

Roswall ha dichiarato ai giornalisti che il rinvio era necessario per rispondere alle preoccupazioni circa l'adeguatezza dei sistemi informatici necessari a supportare la legge. Il ritardo non era legato alle preoccupazioni degli Stati Uniti in merito alla politica, ha affermato il commissario. "Siamo preoccupati per il sistema informatico, data la quantità di informazioni che vi inseriamo. Questo ci darà anche il tempo di valutare i diversi rischi", ha affermato.

Il regolamento UE sulla deforestazione sarebbe dovuto entrare in vigore il 30 dicembre e avrebbe imposto agli operatori che vendevano prodotti come soia, carne bovina e olio di palma nei mercati dell'UE di fornire la prova che i loro prodotti non causassero deforestazione. Questa politica, senza precedenti al mondo, mira a porre fine al 10% della deforestazione globale alimentata dal consumo di beni importati dall'UE, ma è un elemento politicamente contestato dell'agenda verde europea.

Nell'ambito dell'accordo commerciale con il presidente Donald Trump, l'UE si è impegnata a lavorare per rispondere alle preoccupazioni dei produttori statunitensi in merito alla normativa. L'industria statunitense della carta e della cellulosa ha precedentemente chiesto che i prodotti americani fossero esentati dalle norme. Alcuni Paesi, tra cui Polonia e Austria, hanno affermato che i produttori europei non possono rispettare le norme sulla tracciabilità.

In una lettera al presidente della commissione ambiente del Parlamento europeo, Roswall ha affermato che la Commissione temeva che il sistema informatico rischiasse di "rallentare a livelli inaccettabili", al punto da poter perturbare gli scambi commerciali.

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EFA News - European Food Agency
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