Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Il caffè guida la corsa ai prezzi

E' quanto emerso dalla XIV edizione di Commodity Agrifood dove 300 operatori hanno discusso di agricoltura, industria e distribuzione alimentare

Si è tenuta ieri 2 ottobre a Bologna  la XIV edizione di Commodity Agrifood, l’evento di Unione Italiana Food ed Areté - The Agri-food Intelligence Company dedicato ai mercati delle commodity agroindustriali.  Ad aprire l’evento, quest’anno nuovamente in versione “live”, dopo i saluti di Mario Piccialuti, direttore UnionFood, e di Enrica Gentile, ceo di Areté, una ricca tavola rotonda con esponenti di primo piano della filiera agrifood italiana ed europea: Carlo Alberto Buttarelli, presidente Federdistribuzione, Riccardo Felicetti, vicepresidente UIF e presidente dell’omonimo pastificio, Patrick Pagani, Direttore COPA-COGECA, Giovanni Tamburini, Presidente CEFS – Associazione Europea Industria Saccarifera, insieme a Mauro Bruni, presidente di Areté. 

L’evento si inserisce in un contesto di mercato quantomai complesso e volatile. In molti mercati, nonostante qualche miglioramento produttivo rispetto alle campagne precedenti, non è stato possibile creare le condizioni di ricostruzione delle scorte necessarie per allentare la pressione sui prezzi; spingendo quindi le quotazioni ai massimi storici di prezzo, come nel caso di caffè, uova, latte, nocciole e olio di cocco.

Nel caso specifico del caffè, il picco storico di prezzo era già stato raggiunto a febbraio, per poi lasciare spazio ad un marcata riduzione delle quotazioni di quasi il 40% fino a fine luglio, salvo poi tornare di nuovo ai massimi in settembre, in seguito ad una vertiginosa ripresa della volatilità nel solo mese di agosto. “Nessun comparto può dirsi al riparo dalla volatilità dei prezzi -ha detto Mauro Bruni, presidente di Areté-. Anche nei mercati dove si è registrato il consolidamento di una riduzione dei prezzi, l’esposizione a fattori di volatilità rimane marcata perché la ricostituzione delle scorte non è ancora sufficiente a determinare in maniera definitiva l’avvio di una nuova fase di riduzione dei prezzi e di tranquillità sui mercati”.

“Guardando al 2026 -precisa Bruni- le opportunità di riequilibrio dei mercati sono condizionate da una maggior instabilità del contesto geopolitico e regolatorio, oltre che climatico. Il peso di questi fattori sui mercati è già evidente in molti casi, e non si allenterà nel corso del prossimo anno, rendendo ancor più strategica la gestione del rischio associata alla volatilità”.

Più in dettaglio, gli esperti di Aretè hanno difffuso alcuni dati riassuntivi e previsionali circa settori come i Coloniali che comprendono zucchero, cacao e, appunto il caffè, "imputato eccellente" di questa edizione. Ebbene, il 2025 sottolinea Areté, ha visto un’elevata volatilità nei mercati delle coloniali: il caffè ha toccato massimi storici a febbraio, ritestati a settembre dopo una breve correzione estiva. 

La varietà arabica nella campagna 24/25 ha segnato un incremento di prezzo di oltre il 60% rispetto alla campagna precedente, toccando valori doppi rispetto ai livelli del pre-2024. Il mercato oltre che da un’offerta che fatica a ripartire, rimane fortemente impattato da fattori esogeni come i dazi imposti dagli USA sul Brasile, il blocco di Suez e le norme anti deforestazione, confermando un’apertura di campagna 25/26 ancora caratterizzata da tanta incertezza e volatilità, terreno fertile per la speculazione. 

Il cacao, dopo i picchi record del 2024, ha avviato un trend deflattivo (-40% da inizio anno), pur mantenendosi su livelli doppi rispetto alla campagna 2022/23. Da evidenziare come burro e massa di cacao abbiano registrato cali di prezzo più che proporzionali rispetto alla materia prima, la polvere di cacao, che durante il 2025 non ha invece mostrato ribassi, sul mercato forward segna i primi cali. 

Dopo tre campagne deficitarie il mercato ha avviato una lenta fase di recupero delle scorte, con un leggero surplus previsto anche per il 2026. Sullo zucchero si evidenzia una divergenza: a livello globale nel 2025 i prezzi sono scesi di circa il 20% grazie all’aumento dell’offerta da India e Brasile, mentre in Europa le quotazioni hanno superato nuovamente i 600 €/t, spinte da un contesto macro di supporto e timori sull’offerta 2025/26 legati alla riduzione delle superfici coltivate.  Tuttavia, la campagna bieticola in Europa sembra indirizzata verso una resa superiore alla media con produzioni superiori rispetto alle aspettative, un fattore che, unitamente all’€ forte e a costi energetici in leggero calo, potrebbe riavvicinare le quotazioni UE a quelle internazionali.

Fc - 54152

EFA News - European Food Agency
Simili