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Eudr, ancora un rinvio per le norme sulle deforestazione

La Commissione ha elaborato nuove proposte per semplificare il processo e il suo impatto, soprattutto per le pmi

La Commissione Europea ha proposto “semplificazioni mirate” per garantire l'attuazione senza intoppi del prossimo regolamento UE sulla deforestazione (EUDR). Questa settimana la Commissione ha presentato una nuova proposta di adeguamenti mirati volti a semplificare il processo e il suo impatto sul sistema informatico, con l'obiettivo di garantire che l'Eudr possa essere "attuato con successo nel mese di dicembre".

La proposta mira a ridurre gli obblighi per gli operatori a valle e i commercianti che commercializzano i prodotti soggetti all'Eudr una volta immessi sul mercato, quali i dettaglianti o le grandi aziende manifatturiere dell'Ue. Essa mira, inoltre, a ridurre l'impatto sui micro e piccoli operatori primari dei paesi a basso rischio di tutto il mondo che vendono i loro prodotti direttamente sul mercato europeo, che secondo la Commissione coprono “quasi il 100% degli agricoltori e dei silvicoltori dell'UE”.

Le nuove proposte prevedono anche modifiche alla rendicontazione in materia di due diligence. La Commissione propone che gli operatori a valle e i commercianti non siano più obbligati a presentare dichiarazioni di due diligence, ma che sia richiesta una sola presentazione nel sistema informatico EUDR per l'intera catena di approvvigionamento, effettuata al punto di ingresso nel mercato. Ad esempio, per le fave di cacao sarebbe necessaria una sola dichiarazione di due diligence da parte dell'importatore che le introduce nell'UE. I produttori a valle di prodotti di cioccolato che utilizzano le fave non sarebbero tenuti a presentare una nuova dichiarazione di due diligence nel sistema informatico.

I micro e piccoli operatori primari dovrebbero presentare solo una semplice dichiarazione una tantum nel sistema. Quando le informazioni sono già disponibili, ad esempio in una banca dati di uno Stato membro, gli operatori non devono intraprendere alcuna azione nel sistema informatico. Ciò sostituisce la precedente necessità di presentare regolarmente dichiarazioni di due diligence.

Il termine per la conformità all'Eudr rimarrà il 30 dicembre 2025 per le “grandi e medie” imprese, che beneficeranno tuttavia di un periodo di grazia di sei mesi per i controlli e l'applicazione, al fine di “garantire una graduale introduzione delle norme”. Invece, per le “micro e piccole” imprese, la normativa entrerà in vigore il 30 dicembre 2026.

Secondo la Commissione queste nuove date di applicazione, così come la semplificazione degli obblighi, mirano a garantire che il sistema informatico possa sostenere il livello di carico previsto a seguito di una “sostanziale rivalutazione” dell'impatto previsto sul sistema.

I prossimi passi? Il Parlamento europeo e il Consiglio discuteranno la proposta della Commissione e dovranno adottare formalmente la modifica mirata dell'Eudr prima che possa entrare in vigore.

“Questo approccio offre certezza e stabilità, semplificando il processo di tracciabilità per i micro e piccoli produttori che, pur rappresentando individualmente un rischio minimo, collettivamente forniscono dati fondamentali per mantenere la tracciabilità complessiva -spiega Teresa Ribera, vicepresidente esecutivo per una transizione pulita, giusta e competitiva-. Offriamo un calendario di attuazione chiaro che garantisce che il regolamento entrerà in vigore senza intoppi a partire dalla fine di quest'anno, consentendo ai grandi operatori di adattarsi progressivamente e dando ai micro e piccoli produttori più tempo per adeguarsi”.

Sospiro di sollievo ha tirato la Rainforest Alliance, l'organizzazione non governativa che si occupa di lavorare per conservare la biodiversità e garantire condizioni di vita sostenibili. “Ci congratuliamo con la Commissione per aver mantenuto la data di attuazione del 30 dicembre 2025 per le grandi aziende (anche se nutriamo alcune riserve su alcune delle misure proposte per facilitare la conformità", sottolinea l'organizzazione che ha descritto il precedente rinvio come “molto preoccupante”, esprimendo il timore che le norme potessero essere “ulteriormente indebolite”.

“Sebbene la Commissione abbia proposto alcune semplificazioni a vantaggio dei piccoli operatori nei paesi a basso rischio, in pratica ciò aiuta solo i proprietari forestali e gli agricoltori dell'UE, senza fare nulla per la maggior parte dei piccoli agricoltori che non rientrano in tale categoria -ha affermato la Rainforest Alliance-. Ribadiamo il nostro invito ad agire per affrontare collettivamente anche le sfide specifiche che milioni di piccoli agricoltori devono affrontare nella produzione di prodotti conformi all'Eudr e l'onere sproporzionato che grava sulle loro spalle per farlo, nonostante non siano considerati operatori ai sensi dell'Eudr”.

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EFA News - European Food Agency
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