I trucchi della nonna per combattere il freddo
HelloFresh svela “Nonna’s Kitchen”, 8 regole tramandate di generazione in generazione per affrontare autunno e inverno
Si avvicina il freddo e si moltiplicano i consigli per evitare il più possibile i malanni di stagione. Pochi giorni fa abbiamo parlato dell'importanza dell'idratazione corretta (leggi notizia EFA News) oggi torniamo un po' indietro nel tempo e parliamo dei "rimedi della nonna" che restano un insostituibile alleato per affrontare le stagioni fredde. Dalla curcuma al miele conosciuti per le loro proprietà lenitive e antibatteriche, al brodo di pollo a cottura lenta che sprigiona minerali, proteine e vitamine. Esistono anche innumerevoli trucchi meno noti, “regole non scritte” e tramandate di generazione in generazione, che le nonne italiane custodiscono con cura nelle loro cucine.
Per riscoprire e valorizzare questo patrimonio di creatività e sapienza quotidiana, HelloFresh, il servizio del settore di box ricette create in Italia consegnate a domicilio, ha dato vita al progetto “Nonna’s Kitchen” intervistando alcune nonne per scoprire i loro gesti e segreti in cucina.
“I piccoli stratagemmi, le tecniche e le astuzie tramandate nel tempo offrono spunti preziosi che spaziano dal risparmio all’efficienza, fino a rafforzare il legame con le tradizioni -dichiara Alessa Pomerantz, Responsabile dello Sviluppo Ricette di HelloFresh-. Dai racconti delle nonne riaffiora un patrimonio fatto di profumi, suoni e sapori: gesti lenti, misure 'a occhio', segreti sussurrati tra i vapori di una cucina di famiglia. Sono 8 i trucchi senza tempo che emergono maggiormente e che rappresentano delle intuizioni nate dall’esperienza e dalla sensibilità, oggi riscoperte anche grazie ai social e, alcune volte, persino reinterpretate in chiave moderna.
Pugni, cucchiai e bicchieri sostituiscono la bilancia. Un pugno di riso o un cucchiaio di farina sono unità di misura affinate dall'esperienza e calibrate su generazioni di piatti preparati a mano. Queste modalità, solo in apparenza imprecise, raccontano una cucina autentica, guidata dalla naturalezza del gesto e dalla fiducia nei sensi, più che dal rigore delle quantità numeriche.
Il dado da brodo, utilizzato in piccoli frammenti e sbriciolato, non è solo un insaporitore, ma un legante aromatico e un concentrato di sapore. Impiegato con parsimonia come gesto quasi rituale per “legare” i gusti, può conferire rotondità e intensità ai piatti quotidiani. Realizzato anche in casa, rappresenta un metodo pratico che permette di moderare l'uso del sale in eccesso e aggiungere una nota di gusto immediata.
I sensi come bussola in cucina. La cucina delle nonne è un'esperienza “multisensoriale”. L'atto di cucinare si svolge 'a sentimento', dove vista, udito e olfatto diventano strumenti di misurazione essenziali. Ascoltare il sugo che “canta” (sfrigola), osservare il colore dorato della carne o essere guidati dal profumo della torta in cottura: questo approccio che si affida ai sensi è è il loro sistema per garantire sapore e consistenza ottimali. Un “sesto senso” frutto della loro esperienza e che rende le ricette delle nonna indimenticabili
Tra trend social e verità: il cubetto di cioccolato nel ragù. Il recente successo social del cubetto di cioccolato nel ragù è emblematico: amplifica un gesto relegato alla tradizione locale. In particolare, l'aggiunta di una piccola quantità di cacao (dalla componente amara) nel proprio ragù assolve la funzione di attenuare l'acidità del pomodoro. C’è chi oggi usa il cioccolato, ma ieri bastava anche una manciata di zucchero, un ingrediente economico e in grado di correggere il sapore. L'uso del cioccolato può essere considerato la sua variazione più moderna e gourmet.
Il goccio di vino nel brodo. Aggiungere un piccolo goccio di vino per sfumare la carne, bianco o rosso, a seconda della tipologia di proteina utilizzata, è un segreto per “pulire” il sapore del brodo e conferirgli maggiore profondità. L'alcol evapora durante la cottura, lasciando solo un aroma rotondo e un equilibrio che mitiga la componente grassa.
Le erbe aromatiche nel filtro del tè. Inserire aghi di rosmarino, alloro o altri bouquet aromatici a foglia piccola in un filtro a sfera per il tè consente di estrarre al meglio proprietà organolettiche e aroma durante la cottura lenta di sughi e brasati. Al termine della preparazione, è sufficiente rimuovere il filtro, garantendo una salsa liscia, aromatica e priva di residui fibrosi o legnosi.
Bicarbonato di sodio e acqua frizzante. In assenza di lievito, uno stratagemma di “chimica casalinga”: unendo bicarbonato di sodio e acqua frizzante (ricca di acido carbonico e acidi deboli come il citrico) si innesca immediatamente una reazione effervescente che libera anidride carbonica, gonfiando l’impasto in pochi secondi. Il risultato? Preparazioni leggere, morbide e subito pronte per la cottura, perfette per frittelle, pancake, torte rustiche o basi veloci da forno.
Il sapore autentico dato dall’uso “generoso” dei grassi. Un sapere delle nonne che trova conferma anche nella scienza alimentare: i grassi, infatti, fungono da veri e propri veicoli aromatici. Sono in grado di catturare e trattenere le molecole di sapore di erbe e spezie, per poi rilasciarle gradualmente durante l’assaggio. È questo il motivo per cui l’uso equilibrato di olio, burro o strutto conferisce ai piatti quella “rotondità” e profondità tipiche della cucina tradizionale.
EFA News - European Food Agency