Inverno: anche col freddo serve corretta idratazione
Alessandro Zanasi conferma ruolo chiave del giusto apporto di acqua per sostenere metabolismo, pelle e sistema immunitario

Con l’arrivo dell’autunno, il nostro organismo si trova a fronteggiare nuove sfide: calo delle temperature, variazioni di umidità, riduzione delle ore di luce e modifiche nelle abitudini quotidiane. Tutti questi fattori contribuiscono ad aumentare il fabbisogno di un’idratazione non solo superficiale, ma anche profonda, in grado di nutrire le cellule dall’interno.
L’idratazione, infatti, è alla base dei principali processi fisiologici: regola la temperatura corporea, favorisce il trasporto dei nutrienti, contribuisce al rinnovamento cellulare e supporta la funzionalità del sistema immunitario, particolarmente sollecitato nei mesi autunnali.
Un adeguato apporto di acqua, almeno 1,5 litri di acqua al giorno, integrato anche da alimenti ricchi di minerali e vitamine, migliora l’elasticità cutanea, sostiene la concentrazione e aiuta a contrastare i segni di affaticamento legati al cambio stagione.
Una corretta idratazione è quindi particolarmente cruciale nei mesi di transizione, quando il corpo deve adattarsi a nuove condizioni climatiche e ambientali. Prestare attenzione al bilancio idrico significa favorire una migliore capacità di adattamento ai ritmi stagionali, sostenere le naturali difese dell’organismo e preservare energia e vitalità.
“In autunno, quando l’organismo deve adattarsi a sbalzi termici e ridotta esposizione solare, mantenere un corretto equilibrio idrico significa proteggere le barriere naturali del corpo, rafforzare il sistema immunitario e garantire un metabolismo cellulare ottimale -spiega il professor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation-. L'acqua nutre il corpo dall’interno e incide direttamente sulla salute generale, dal tono della pelle alla capacità di concentrazione”.
EFA News - European Food Agency