Riproduttori bovini: Regione Umbria emette bando
L'annuncio dell'assessore all'Agricoltura in occasione dei 40 anni del Centro genetico Anabic
"Nel 2026 la Regione pubblicherà un bando per l’assegnazione di un contributo destinato agli allevatori che acquisteranno riproduttori di bovini da carne”. La notizia tanto attesa è arrivata proprio dall’assessore all’Agricoltura dell’Umbria Simona Meloni in occasione delle celebrazioni dei 40 anni di attività del Centro genetico di Anabic (Associazione Nazionale Allevatori Bovini da Carne Italiani), evento che si è svolto presso la sede dell’Associazione il 21 ottobre scorso alla presenza di centinaia di allevatori, operatori del settore e autorità.
“La nostra è la regione che detiene il primato nell’allevamento della razza Chianina", ha sottolineato Meloni. "Questo è un dato che va valorizzato anche con lo stanziamento di ulteriori fondi in aggiunta a quelli già erogati quest’anno perché vogliamo continuare a investire nel settore agrozootecnico regionale. L’obiettivo è quello di aumentare la professionalità dei nostri allevatori e incentivare i giovani verso un’attività capace di garantire redditività. La difesa delle nostre razze, delle nostre produzioni locali ha un’enorme importanza", ha concluso l'assessore. "A breve convocherò tutte le associazioni che rappresentano il settore zootecnico regionale per stabilire le priorità nella ripartizione dei fondi che stanzieremo”.
“Aspettavamo da tempo questo annuncio", ha dichiarato subito dopo il presidente di Anabic Luca Panichi, "e avere oggi la certezza che oltre al ministero dell’Agricoltura anche l’Assessorato regionale ci garantiscono il necessario sostegno per continuare nella nostra attività è un’iniezione di fiducia di cui avevamo bisogno”.
“Il Centro genetico è e rimane il fulcro della selezione delle razze rappresentate da Anabic: Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica", ha illustrato Andrea Quaglia, direttore dell’Associazione. "La maggior parte dei riproduttori discende da tori testati presso il nostro Centro per un numero complessivo, in questi 40 anni di attività, che ha raggiunto 6.179 unità. L’attività del Centro genetico si è rivelata e lo sarà sempre di più fondamentale per il miglioramento dei parametri produttivi, riproduttivi, ambientali e di benessere. La nuova frontiera della genomica", ha concluso Quaglia, "non ci vede impreparati. Abbiamo già genotipizzato 42.500 animali, impostato gli indici genomici per tutti i tratti attualmente valutati. La sfida più importante che dobbiamo affrontare e vincere è quella di incrementare il numero di allevamenti e di capi attraendo nel nostro settore giovani allevatori in modo da assicurare alle aziende il necessario ricambio generazionale. Per questo è necessario assicurare la giusta redditività all’attività zootecnica e buone opportunità ai giovani che decidono di puntare sull’allevamento per il proprio futuro”.
Oltre all’assessore Meloni, le celebrazioni per i 40 anni di attività del Centro genetico Anabic hanno visto la partecipazione del presidente dell’Associazione Italiana Allevatori (Aia) Roberto Nocentini, di Sveva Davanzo del ministero dell’Agricoltura, di Luca Saba e Albano Agabiti, rispettivamente capo area economica di Coldiretti e presidente di Coldiretti Umbria.
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