L'italian sounding al centro del Mercosur
Missione in Brasile del Commissario Ue Hansen: su 344 prodotti (tra bevande e alimenti) che verranno protetti dalle imitazioni, 57 sono italiani
È sui falsi prodotti italiani ed europei, che si gioca la partita più importante dell' accordo tra l'Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). Lo ha confermato il Commissario Ue all'Agricoltura, Christophe Hansen, a San Paolo, durante la missione di alto livello in Brasile con 76 realtà agroalimentari del Vecchio Continente di cui 12 italiane, il più alto numero di rappresentanza.
"L'obiettivo -ha detto Hansen- è firmare a dicembre. Non sarà una liberalizzazione senza regole. Saremo rigorosi sulla reciprocità e non ci saranno passi indietro sulla difesa delle nostre tradizioni". Secondo Hansen le salvaguardie aggiuntive proposte "rappresentato una polizza assicurativa per le imprese".
D'altra parte Reggianito, grana padao, tipo grana, salame tipo italiano o presunto tipo Parma, ossia quello che noi chiamiamo italian sounding e che si conferma una piaga senza limiti, a San Paolo e in generale in tutto il Brasile, è un fenomeno "a portata di scaffale nei supermercati" ed è ormai arrivato a livelli di allarme. Difficile per chi acquista in Brasile, ossia per un bacino di 220 milioni di persone, distinguere se il prodotto è italiano o no: al palato la differenza per chi conosce i prodotti è netta, ma possono piacere, soprattutto a un consumatore non allenato.
Sono 344 i prodotti tra bevande e alimenti Ue nell'elenco di quelli che verranno protetti dalle imitazioni, di cui 57 sono italiani e vanno dagli aceti balsamici ai prosciutti, ai formaggi, a tutta una serie di vini, mele, fino anche ai Cantucci toscani, secondo un rapporto pubblicato dalla Commissione Europea, direttorato generale del commercio internazionale (Dg Trade).
Per questo occorre una protezione i vista dell'accordo sul Mercousr e siulla sua applicazione pratica. Ma, ecco l'impasse, quella che i governanti Ue e i nostri si apprestano a firmare me che indicano come una "difesa" non convince gli agricoltori italiani che sulla reciprocità rilevano la mancanza di un meccanismo di sicurezza automatico. "Per noi di Confagricoltura il Mercosur -sottolinea il presidente Massimiliano Giansanti- è un accordo controverso perchè se è vero che alcuni settori ne potranno beneficiare, come il vino, dall'altra parte della bilancia troppi settori risulteranno molto danneggiati". Soprattutto zucchero, pollame, riso e bovini.
Come rileva Coldiretti in un'analisi su dati Istat, nei primi otto mesi del 2025 le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dai Paesi Mercosur sono aumentate in valore del 18% per un totale di 2,3 miliardi di euro, a fronte di esportazioni made in Italy in Sudamerica di circa 284 milioni di euro (-8%).
Secondo il report della Dg Trade dell'Ue, nel 2024 il valore dell'export italiano di prodotti del settore agrifood verso il Mercosur è stato di quasi 500 milioni di euro con dazi che vanno dal 27 al 55 per cento. Tariffe che con l'accordo Mercosur andranno via via ad essere eliminate fino addirittura ad arrivare a dazi zero su alcuni prodotti.
"Noi -rileva Paolo Zanetti, presidente di Assolatte riportato dall'Ansa- siamo assolutamente favorevoli riguardo all'accordo Mercosur perché innanzi tutto riduce i dazi, oggi sul Parmigiano Reggiano e Grana Padano è al 28%, porterà un contingente di 30mila tonnellate a dazio zero di formaggi dall'Europa verso i Paesi del Mercosur a fronte di un export attuale in Brasile da tutta Europa di 2mila tonnellate, di cui 500 dall'Italia, dopo l'Olanda".
Bene il Mercosur per la difesa dei salumi italiani secondo Giada Battaglia di Assica mentre per il vino l'Unione europea "non rimarrà affogata da quello Argentino", dice Ignacio Sanchez Recarte, segretario generale del Comitato europeo delle aziende del vino (Ceev), tra cui Uiv e Federvini, stimando in 30 milioni il numero di potenziali consumatori solo in Brasile.
La missione di San Paolo per il commissario Hansen è stata anche l'occasione per rispondere alle crtitiche sui tagli contenuti nella proposta di Politica agricola comune 2028-2034. "Ci sono 300 miliardi già assicurati e recintati -dice Hansen-, mentre ci sono 453 miliardi non ancora definiti che potrebbero essere utilizzati attraverso programmi scolastici, connettività rurale e attività nell'ambito del pilastro ambiente".
EFA News - European Food Agency