Fiducia dei consumatori, segnale positivo che il governo deve sostenere
Le associazioni: "dal dato Istat odierno, segnali incoraggianti su prospettive a breve della nostra economia"
Per il secondo mese consecutivo cresce l’indice sulla fiducia di imprese e consumatori, un segnale senza dubbio positivo che il governo deve ora sostenere con misure adeguate. Lo afferma il Codacons, commentando i dati pubblicati oggi dall’Istat (leggi notizia EFA News). "L’incremento della fiducia delle famiglie in tutte le sue componenti -spiega il Codacons nel comunicato ufficiale di oggi- è un segnale positivo, perché incide sulla propensione alla spesa delle famiglie e sulle aspettative per il futuro, e contribuisce a sostenere la nostra economia".
"Proprio per questo -prosegue il Codacons- il governo deve impegnarsi per non disperdere questo tesoretto, partendo dal bocciare qualsiasi misura penalizzante per i consumatori. Ci riferiamo in particolar modo alle proposte al Ddl Concorrenza che danneggiano gli utenti, dai call center a pagamento ai rincari automatici delle tariffe telefoniche, passando per i nuovi limiti ai risarcimenti Rc auto e per la liberalizzazione del telemarketing selvaggio, provvedimenti contenuti in diversi emendamenti al disegno di legge che vanno ad unico danno dei consumatori e delle famiglie".
Confcommercio
Confcommercio commenta in una nota che dalle indagini sulla fiducia di imprese e famiglie di ottobre emergono dei segnali incoraggianti sulle prospettive a breve della nostra economia. Le famiglie confermano attese positive legate sia alla propria situazione personale sia del Paese, in un contesto di limitate preoccupazioni sull’andamento dei prezzi e dell’occupazione. Pure con qualche importante eccezione, appaiono ancora più significativi i diffusi segnali di recupero del sentiment degli imprenditori".
"Nei casi specifici del settore turistico e del commercio di prossimità, desta qualche perplessità l’entità della crescita della fiducia, attorno o poco sotto il 10% -prosegue Confcommercio-. L’interpretazione di queste rilevanti oscillazioni è difficile: in senso positivo, ci si potrebbe attendere un miglioramento dell’attività economica nei mesi autunnali, ma con orientamento negativo avrebbe altrettanto senso leggere queste evidenze come segni di disorientamento delle imprese di fronte a uno scenario mutevole e complicato, con la conseguenza di leggere i segnali di mercato un mese molto favorevolmente, ma il mese successivo correggere radicalmente le proprie valutazioni".
"Stando alla buona qualità dei fondamentali economici del sistema Italia, dalle retribuzioni, all’occupazione fino alla moderazione inflazionistica, si propende co riserva -conclude Confcommercio- per l’interpretazione favorevole, potendosi prevedere una crescita del Pil qualche decimale oltre i target tracciati dall’esecutivo con il recente disegno di legge di bilancio”.
Uniona nazionale consumatori
Anche l'Unione Nazionale Consumatori parla di "Dato positivo. Si interrompe -afferma il presidente Massimiliano Dona- l'andamento altalenante, un saliscendi che durava da aprile. Finalmente si registra un miglioramento per due mesi consecutivi. Niente di esaltante, avverte UNC sottolineando che Il dato, infatti, è ancora inferiore rispetto a quelli registrati a inizio anno, quando a gennaio e febbraio si era oltre 98".
"Inoltre -aggiunge Dona-, ci sono ancora luci e ombre. Peggiora, infatti, il dato forse più politico, ossia il giudizio sulla situazione economica dell'Italia, mentre resta stabile quello sulla situazione della famiglia, ossia non si registra alcun miglioramento. Vanno meglio, invece, le attese, che speriamo non vadano deluse, vista la fiacca e inconsistente manovra di bilancio appena presentata".
Federconsumatori
Secondo Federconsumatori, "si evidenzia un complessivo miglioramento delle opinioni, soprattutto sulla situazione personale e su quella futura; più cauto il progresso sulla situazione economica generale e sulla situazione corrente”. Segno di un timido ottimismo, che però deve essere ora supportato da azioni concrete da parte del Governo.
"Con l’avvicinarsi dell’inverno e delle festività di fine anno -sottolinea Federconsumatori in una nota-, è fondamentale mettere in atto ogni intervento per evitare che milioni di famiglie siano costrette a ulteriori scelte improntate alla rinuncia e alla riduzione dei consumi. Preoccupa, in questa fase, il silenzio del Governo, poco attento alle risposte da dare alle famiglie, di cui in manovra, infatti, non c’è traccia".
"Per questo -spiega la federazione- riteniamo sempre più urgente avviare alcuni interventi immediati che aiuterebbero le famiglie, sostenendone il potere di acquisto e l’intero sistema economico, rilanciando la domanda interna:
- la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia);
- la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare;
- la promessa riforma e degli oneri di sistema su beni energetici (eliminando voci obsolete e spostandone altre sulla fiscalità generale);
- lo stanziamento di risorse adeguate per la sanità pubblica e per il diritto allo studio;
- una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi".
EFA News - European Food Agency