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CLARA MOSCHINI

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Toscana. Vendemmia: export apre a nuovi orizzonti

Asia, Sud America e Nord Europa potrebbero compensare il calo generato dai dazi Usa

La vendemmia 2025 in Toscana si preannuncia come una delle più interessanti degli ultimi anni: meno abbondante, ma qualitativamente promettente. Lo conferma Marco Storai, amministratore di Carratelli Wine, operatore internazionale con sedi a Firenze, Grosseto e Montepulciano, specializzato nell’accompagnare i produttori toscani nei mercati esteri e nella costruzione di strategie commerciali su misura. “Dopo un 2024 difficile, l’annata in corso mostra segnali di equilibrio. Il caldo c’è stato, ma senza eccessi, e i vigneti hanno retto bene. Soprattutto, le uve si presentano sane e mature in modo omogeneo".

Il quadro che emerge dalle diverse aree della regione conferma un trend simile: resa inferiore, qualità in aumento. In Maremma, il clima secco e ventilato ha protetto le viti dalle principali malattie, nonostante qualche episodio isolato di grandine e piogge irregolari.

“Il profilo aromatico è molto interessante e i mosti si stanno rivelando equilibrati”, osserva Storai. A Montalcino, il Sangiovese gode di una buona acidità naturale e di grappoli compatti, ottimi presupposti per vini da lungo invecchiamento. Nel Chianti, la produzione segna un calo tra il 10% e il 15%, ma resta sopra la media del quinquennio precedente. “Calo fisiologico, ma l’uva è buona. Le cantine lavoreranno con materia prima di valore”. La produzione regionale stimata si attesta intorno ai 2,4 milioni di ettolitri, in leggera flessione rispetto ai 2,7 milioni del 2024, ma in linea con una prospettiva di medio periodo che privilegia la qualità rispetto alla quantità.

Sul fronte dell’export, il 2025 ha segnato una riduzione degli ordini dagli Stati Uniti, dovuta principalmente all’impatto dei nuovi dazi del 15% introdotti nei mesi scorsi. Carratelli Wine è riuscita comunque a mantenere attive le collaborazioni con gli importatori americani più consolidati, in particolare in Florida e nel resto degli Usa, grazie alle missioni commerciali svolte a New York, Miami e Dallas lo scorso febbraio. “Il dialogo costruito negli anni paga. Il momento è delicato, ma non bisogna mollare. Anzi: serve visione, pazienza e strategie nuove”, commenta Storai.

Parallelamente, l’azienda sta ampliando le proprie strategie commerciali a livello globale, con nuovi eventi e iniziative in Asia (Thailandia, India e Vietnam), Sud America (Brasile, Messico e Costa Rica), oltre che in Europa (Svizzera, Regno Unito e Norvegia). “Mercati in forte espansione e sempre più interessati ai vini toscani, soprattutto quando c’è coerenza tra qualità, narrazione e accessibilità”.

Per la crescita di queste nuove rotte internazionali, Carratelli Wine collabora attivamente con i propri partner e con il nuovo Ufficio delle Relazioni Internazionali del Comune di Grosseto, recentemente inaugurato grazie all’impegno del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. “Avere un sostegno istituzionale diretto, soprattutto a livello locale, è fondamentale. Le aziende da sole non bastano: servono reti, interlocutori, progetti condivisi. Il mondo si muove in fretta, e la Maremma può e deve essere protagonista”, conclude Storai.

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EFA News - European Food Agency
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