Barolo, il Museo del vino festeggia 15 anni
Dal 21 al 23 novembre WiMu ospita ENO7 l’evento ideato dalla Barolo & Castles Foundation
Quindici anni fa il WiMu, il Museo del Vino apriva per la prima volta le sue porte nel Castello Comunale Falletti di Barolo in provincia di Cuneo, trasformando un luogo simbolo del grande vino piemontese in una destinazione internazionale, dove la cultura del vino si intreccia al paesaggio e all’ospitalità. Oggi, con oltre 60.000 visitatori all’anno, il WiMu festeggia questo importante traguardo guardando avanti: dal 21 al 23 novembre 2025, il maniero, che fu dimora degli ultimi marchesi Falletti di Barolo, Carlo Tancredi e Giulia, ospiterà ENO7 del Turismo, l’evento ideato dalla Barolo & Castles Foundation per aprire un dialogo globale sull’enoturismo e sul futuro dei territori del vino.
Sette grandi destinazioni (Langhe, Toscana, Trentino, Sicilia, Champagne, Borgogna e Napa Valley) si confronteranno a Barolo per condividere esperienze e visioni, gettando le basi della Carta di Barolo dell’Enoturismo, un documento internazionale che promuoverà sostenibilità, autenticità e innovazione come principi guida del turismo del vino del futuro.
Un'idea diventata modello
Inaugurato nel 2010 e firmato dall’architetto e specialista di allestimenti museali François Confino, già protagonista in numerosi progetti e rassegne internazionali e nei musei del Cinema e dell’Automobile di Torino, il WiMu ha rivoluzionato il modo di raccontare il vino, trasformandolo in un’esperienza emotiva e sensoriale. Il Museo è oggi il cuore di un sistema culturale gestito dalla Barolo & Castles Foundation, che coordina anche i castelli di Roddi, Serralunga d’Alba e Magliano Alfieri, in un percorso che unisce storia, arte e paesaggio sotto un’unica visione di valorizzazione.
La Fondazione, realtà autofinanziata e sostenibile, rappresenta un modello di gestione culturale virtuosa: ogni attività, dal WiMu alle visite nei Castelli del suo circuito, reinveste nel territorio il valore generato, consolidando un equilibrio economico e identitario che ha reso Barolo un punto di riferimento internazionale.
Tre giorni per riflettere sul vino
ENO7 del Turismo sarà un laboratorio di idee e prospettive condivise. Venerdì 21 novembre, alle ore 15:30, si aprirà con un confronto tra addetti ai lavori aperto al pubblico dedicato all’innovazione di prodotto, al posizionamento dei marchi territoriali e all’evoluzione del mercato, attraverso gli interventi di esperti di storytelling, marketing e strategia aziendale.
Sabato 22 novembre vedrà, a partire dalle 10 le sette regioni enoturistiche protagoniste di un workshop internazionale sullo stato dell’arte e sulle nuove sfide del comparto. In parallelo, le sale del WiMu ospiteranno una serie di appuntamenti che uniranno degustazione e cultura, proponendo una formula innovativa e sperimentale, per un approccio al vino fuori dai canoni tradizionali: alle 10:30, 11:30, 12, 15 e 16:30 cinque esperienze, della durata di un’ora ciascuna, in cui un calice di Barolo DOCG diventerà punto di partenza per esplorare le relazioni tra vino, linguaggio, musica, arte, letteratura e filosofia.
In partnership con l’Ente Fiera di Alba, in aggiunta, il Re dei Vini incontrerà sua maestà il Tartufo bianco d’Alba: dalle 11 alle 17, il WiMu ospiterà lo Chef Fulvio Siccardi che proporrà il suo celebre “Uovo in Gabbia” con lamellate di Tuber magnatum Picco accompagnate da un calice di Barolo DOCG.
Domenica 23 novembre la manifestazione si chiuderà dalle 10:30 fino alle 17 con i banchi di assaggio all’Enoteca Regionale del Barolo, dove ogni territorio presenterà un vino simbolo della propria identità. L’evento sarà accompagnato da un press tour internazionale in collaborazione con Visit Piemonte e dalla stesura della Carta di Barolo dell’Enoturismo, un documento che rappresenterà la sintesi dei valori condivisi e l’impegno congiunto verso un turismo del vino più consapevole e sostenibile.
“Quindici anni di WiMu -dichiara Liliana Allena, presidente della Barolo & Castles Foundation- anche grazie all’ottimo lavoro svolto dai presidenti Cornaglia, Damilano e Bogetti che mi hanno preceduta, sono la testimonianza di una visione che si è costruita nel tempo, passo dopo passo, grazie alla fiducia del territorio e al sostegno delle persone che lo vivono. La Barolo & Castles Foundation gestisce oggi quattro castelli e un museo, mantenendo il proprio equilibrio economico e progettuale attraverso l’autofinanziamento: una rarità nel panorama culturale. ENO7 è la naturale prosecuzione di questo cammino, un’occasione per condividere buone pratiche e costruire alleanze tra territori che fanno dell’enoturismo un valore culturale prima ancora che economico”.
Aggiununge Fulvio Mazzocchi, sindaco di Barolo: “Barolo è uno dei borghi più belli d’Italia e il WiMu è il suo cuore pulsante. In questi quindici anni abbiamo accolto centinaia di migliaia di visitatori che, oltre a degustare i nostri vini e scoprire i paesaggi riconosciuti dall’Unesco, hanno potuto vivere un’esperienza culturale unica nel suo genere. Il Museo è un successo condiviso: oltre 60.000 visitatori paganti ogni anno garantiscono la sua gestione e ne sostengono la manutenzione grazie alla Barolo & Castles Foundation. È la prova che la cultura, quando è autentica e radicata nel territorio, può essere sostenibile e generare valore”, sottolinea."lo
"Lo scorso maggio ai Wine Travel Awards di Londra gli esperti della guida di riferimento Wine Travel hanno proclamato il Piemonte ‘Regione dell'anno’ 2025, la migliore meta enoturistica al mondo -ricordano Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte, e Marina Chiarelli, assessore alla Cultura, Pari opportunità e Politiche giovanili-. Per il Piemonte è quindi un’opportunità meritata e importante riunire per ENO7 le sette regioni mondiali dell’enoturismo al WiMu, nel Castello di Barolo. Da quindici anni il WiMu è il luogo nel cuore del paesaggio vitivinicolo Patrimonio Unesco di Langhe, Roero e Monferrato in cui il vino racconta sé stesso e i suoi territori. Una meta imprescindibile per turisti, wine lovers e appassionati. E l’enoturismo, con il suo pubblico informato, attento alla qualità e alla ricerca del rapporto fra le eccellenze del vino e i territori da cui nascono, è uno dei fronti sui quali il Piemonte sta puntando con sempre maggiore decisione. Anche guardando a nuovi mercati come quello giapponese, al quale abbiamo da poco dedicato la nostra missione all’Expo di Osaka”,
EFA News - European Food Agency