Istat, pil stazionario ma i beni alimentari schizzano alle stelle
In Italia il food è cresciuto del 24,9% dal 2021 a quest'anno/Allegato Istat
L’economia globale è in moderato rallentamento e il commercio internazionale mostra un andamento volatile anche per il persistere di un elevato grado di instabilità delle politiche commerciali. Lo dice la nota Istat relativa all'andamento dell'economia italiana di settembre e ottobre 2025, secondo cui nel terzo trimestre, la dinamica congiunturale del Pil ha segnato una modesta accelerazione in Cina e nell’area euro.
Negli Stati Uniti le attese di una moderazione del ritmo di crescita dell’attività economica e dell’inflazione hanno favorito il taglio dei tassi di interesse a ottobre.
Il Pil italiano, secondo la stima preliminare, è rimasto stazionario nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato analogo a quello tedesco ma inferiore a quello della media dell’area euro, della Francia e della Spagna.
La dinamica congiunturale delle esportazioni nei mesi estivi, nonostante una contrazione ad agosto, è risultata nel complesso positiva (+1,2% a giugno-agosto rispetto ai tre mesi precedenti), mentre le importazioni nello stesso periodo hanno evidenziato un lieve calo (-0,3%).
L’indice destagionalizzato della produzione industriale a settembre è aumentato del 2,8% rispetto ad agosto, compensando la forte flessione del mese precedente (-2,7%). Nella media del terzo trimestre, tuttavia, l’indice mostra una diminuzione su base congiunturale (-0,5%).
Aumenta l’occupazione a settembre. La crescita coinvolge le sole donne e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni. Per posizione professionale gli occupati sono saliti tra i dipendenti permanenti, diminuiti tra quelli a termine e sono risultati sostanzialmente stabili tra gli autonomi.
A ottobre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) evidenzia, in base alle stime preliminari, un aumento tendenziale (+1,3%), inferiore alla media dell’area euro (+2,1%) e in deciso rallentamento rispetto ai mesi precedenti.
Il focus della nota odierna riguarda gli alimentari in Italia. Da ottobre 2021 a ottobre 2025 i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 24,9%, un incremento superiore di quasi 8 punti percentuali rispetto a quanto evidenziato nello stesso periodo dall’indice generale dei prezzi al consumo (+17,3%).
Alla forte crescita negli anni 2022-2023 ha contribuito lo shock sui listini dell’energia, che ha colpito in misura rilevante il settore degli alimentari non lavorati, sia in modo diretto, dato il rilevante peso degli input energetici, sia in modo indiretto, alimentando l’incremento del prezzo di importanti prodotti intermedi, come i fertilizzanti. Negli ultimi due anni, la dinamica di crescita è stata più contenuta e, in parte, sostenuta dal recupero dei margini di profitto delle imprese del settore agricolo.
In allegato a questa EFA News il testo integrale e la nota metodologica dell'Istat.
EFA News - European Food Agency