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CLARA MOSCHINI

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Consorzio Vino Toscana festeggia 30 anni

La celebrazione con i "fondatori" Antinori, Frescobaldi e Folonari

Si è celebrato a Firenze il trentennale della denominazione IGT Toscana. L'evento, a Palazzo Strozzi nella sede della Regione Toscana, è stato dedicato a celebrare la storia e il futuro della denominazione con un convegno speciale dedicato al 30° anniversario dalla nascita. L’iniziativa, organizzata dal Consorzio Vino Toscana, non è stata un semplice incontro tecnico, ma l'occasione per rendere omaggio a una denominazione che ha rivoluzionato il panorama enologico italiano e internazionale.

La giornata  si è aperta con un messaggio di buon auspicio del sottosegretario all’agricoltura e alla sovranità alimentare Patrizio La Pietra il quale ha sottolineato come il settore vitivinicolo e l’esperienza delI’IGT Toscana siano un modello di sviluppo per tutta l'Italia.
 
L’IGT Toscana nasce nel 1995 con l’obiettivo di offrire ai produttori maggiore libertà creativa rispetto ai disciplinari più rigidi, permettendo di innovare e sperimentare nuovi protocolli per un vino di qualità. In Toscana  a partire dagli anni ’70 si parlava solo di vino da tavola con decreti fatti ad hoc:  ne è un esempio il Galestro, dove l’etichetta riportava "vino da tavola dei colli della Toscana centrale".

L’apertura dei lavori è stata fatta dal Presidente  del Consorzio Vino Toscana Cesare Cecchi, il quale ha intrapreso un racconto sul percorso compiuto dalla denominazione nel corso degli anni. La celebrazione del 30° infatti si basa sulla ricorrenza trentennale dall’emanazione del Disciplinare di Produzione del vino Toscana IGT con decreto ministeriale del 9.10.1995, facendo seguito alla Legge 164/1992 che introduceva per la prima volta la classificazione Indicazione Geografica Tipica per i vini.

“Negli anni ’80 del secolo scorso - ha spiegato il Presidente  Cecchi - si sviluppò l’idea di riunire i produttori in una casa comune e con tale scopo il 22 novembre 1984 nacque l’Ente Tutela Vini dei Colli della Toscana Centrale i cui tre soci fondatori furono Piero Antinori, Vittorio Frescobaldi e Ambrogio Folonari. Ente che è rimasto tale fino al 27 luglio 1995, quando ha cambiato nome in “Ente Tutela Vini di Toscana”, in previsione dell’arrivo del Disciplinare del vino Toscana IGT, nell’ottobre dello stesso anno. È stato solo più recentemente, il 10 giugno 2019, che h aggiunto l’Ente è stato poi trasformato in “Consorzio Vino Toscana”.

Il Consorzio ad oggi riunisce  404 soci e, se si considerano anche i soci delle 14 cooperative di primo grado esistenti in Toscana e associate, si arriva a superare i 1.600 associati su una superficie coltivata di 60.000 ettari. La produzione media rivendicata è di 640mila ettolitri, che valgono il 27% della produzione di vino in Toscana,

Nell’intervento Cecchi ha anche fatto un cenno all’importante lavoro di modifica del Disciplinare attualmente in attesa dell’approvazione del Comitato Nazionale per poter iniziare l’iter comunitario, i cui punti principali sono la modifica del nome e l’introduzione della possibilità di produrre vini Spumante.

“Sta a tutti noi - ha concluso il Presidente Cecchi - utilizzare al meglio il nome geografico “Toscana”, svilupparne le potenzialità e assecondarne la naturale evoluzione in funzione delle opportunità che le aziende vitivinicole toscane possono cogliere. Come Consorzio il nostro primo impegno è la tutela del nome geografico “Toscana” da contraffazioni, usi illeciti e usi impropri, ma siamo attivi anche nel campo della valorizzazione dei vini Toscana IGT attraverso l’organizzazione di iniziative a supporto delle aziende associate”.

Nel panel successivo sono intervenuti proprio i produttori “storici”, quelli che hanno contribuito a suo tempo alla fondazione dell’Ente Tutela Vini oggi Consorzio Vino Toscana, per raccontare questo percorso.

Galleria fotografica Consorzio Vini Toscana celebra il 30° a Firenze, 19/11/2025 Consorzio Vini Toscana celebra il 30° a Firenze, 19/11/2025
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