Finanza: meno speculazione nel retail, secondo studio Pwc
Resca (Confimprese): "Gli investitori strategici trainano le nuove operazioni"
Nella ristorazione, il mercato M&A si concentra sul fast dining.
Il mercato italiano M&A è stato in costante crescita dal 2018 al 2023, con una flessione nel 2020. Il 2024 si è rivelato il primo anno con un pesante segno negativo (-17% a volumi), ma nel 2025 qualcosa sta cambiando: nei primi 9 mesi del 2025 si assiste a una tiepida crescita guidata da retail e hospitality & leisure, dominata soprattutto da operazioni portate a termine da investitori strategici - aziende che comprano altre aziende - più che dai fondi di private equity.
È questa la tendenza emersa dalla ricerca Retail & Finanza: i trend del mercato M&A realizzata da Pwc per Confimprese e presentata nel corso dell’annuale convegno dell’associazione.
Quanto alle operazioni nei primi 9 mesi del 2025 la ricerca Pwc evidenzia che se ne sono concluse 295 nel consumer market contro le 279 dello stesso periodo 2024, finalizzate principalmente da investitori strategici. Il mercato è dunque in ripresa ma non per il private equity.
Del resto, il retail è un segmento che vive di circolazione continua: gli investitori entrano ed escono, c’è volatilità, il circolante si muove. Il private equity ha logiche di uscita breve, condizionate da clausole cosiddette di drag-along: si entra per costruire valore e si esce vendendo tutto - trascinando tutti alla vendita, anche i soci di minoranza - dopo pochi anni. È una finanza che entra pensando già a quando uscirà. Il PE italiano ha anche realizzato grandi multipli di investimento su retailer e brand italiani, ma troppo spesso ne ha trasferito la proprietà verso compratori e consolidati non nazionali. Quella offerta dal private equity è una finanza abilitante ma transitoria, finalizzata alla vendita, mentre la vera finanza abilitante è quella degli investitori strategici, che non sono semplici azionisti perché rimangono dentro l’impresa, accompagnano la crescita in continuità di governance e partecipano al risultato anno dopo anno.
"L’aumento degli investitori strategici – commenta Mario Resca, presidente Confimprese – è il segnale che il mercato sta cercando di ottenere benefici oltre al semplice profitto finanziario, come l’acquisizione di tecnologia o accesso a nuovi mercati. A differenza di un investitore finanziario, un investitore strategico è coinvolto nella gestione e nella crescita della società partecipata. Il suo obiettivo va oltre il profitto, integrando l’azienda in cui investe nella propria strategia di business. È un nuovo scenario per le aziende retail, che hanno bisogno di finanziare il proprio sviluppo con impegno di capitale circolante spesso non indifferente e di risorse finanziarie di lungo termine a supporto di progetti espansivi impegnativi. Dunque, per sostenere piani di sviluppo importanti l’apertura del capitale a investitori finanziari diventa indispensabile.
Il mercato M&A nel settore retail, in particolare nel grocery, continua a essere guidato da dinamiche di consolidamento, con molta vivacità per le operazioni di piccole dimensioni. Continua inoltre il dinamismo sulle catene del retail specializzato nei segmenti personal care e farmacie.
Nella ristorazione, il mercato M&A si concentra sul fast dining senza seduta (modello di ristorazione rapida, informale e focalizzato sul consumo del cibo al bancone, in piedi, o da asporto), favorito da limitati investimenti iniziali e maggiori opportunità di riconversione, sul segmento lusso, trainato da investitori strategici e family office e su turnaround di catene in difficoltà. I deal principali riguardano Cigierre, Rossopomodoro, Temakinho, La Capannina di Franceschi, Antica Focacceria San Francesco, Twiga, Carrefour, Burgez Italia.
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