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Il decreto flussi é legge

Focus su permessi di soggiorno e caporalato. Soddisfatti gli agricoltori

Il Senato ha approvato oggi in via definitiva il cosiddetto "decreto flussi", di fatto confermando il testo della Camera. Il decreto è stato votato per alzata di mano: ha votato a favore la maggioranza mentre le opposizioni hanno votato contro. 

Il provvedimento contiene molteplici misure in diversi ambiti sui permessi di soggiorno, sia ordinari che stagionali, per i migranti provenienti da Paesi extra Ue, venendo incontro ad alcune richieste delle imprese con deroghe all'attuale legge sull'immigrazione (la legge conosciuta come Bossi-Fini). Tra le altre cose il decreto introduce il termine massimo di trenta giorni per il rilascio del nulla osta al lavoro dal momento della presentazione della richiesta nominativa.

Il decreto, porta da 6 mesi a un anno la durata dei permessi di soggiorno dei cittadini stranieri rilasciati per motivi di protezione sociale (vittime di tratta o grave sfruttamento) e di quelli rilasciati agli stranieri vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato).

Inoltre, estende a dodici mesi, in via sperimentale sino al 31 dicembre 2027, il limite temporale per presentare la domanda di visto di ingresso dopo aver completato le attività di istruzione e formazione nei Paesi di origine. 

"Quello che approviamo oggi è il terzo decreto sull'immigrazione dall'inizio della legislatura che va incontro alle imprese e ai cittadini: ai primi serve forza lavoro legale, ai secondi sicurezza e no impunità spesso dovuta agli effetti perversi di una immigrazione per troppi anni fuori controllo - ha detto in aula la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Nm, Udc, Maie - L'Italia è divenuta purtroppo l'approdo da tutto il mondo e noi facciamo il possibile per porre fine a questa situazione. E Giorgia Meloni in questi tre anni ha costruito un'Italia che non è più inginocchiata all'Europa, in Europa si conta e si propongono ricette che vengono condivise".

Secondo il nuovo decreto, ai titolari di permesso di soggiorno viene riconosciuta la possibilità di beneficiare (per motivi di protezione sociale e vittime di violenza domestica) dell'assegno di inclusione: prevede la non applicabilità nei loro confronti delle norme vigenti che contemplano specifici requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno. 

È prevista la proroga fino al 2028 la possibilità di ingresso e soggiorno "extra-quote" in favore di massimo 10.000 lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell'assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità o grandi anziane o, come introdotto nel corso dell'esame in sede referente, a favore di bambini dalla nascita ai sei anni.

Il contingente d'ingresso degli stranieri ammessi a partecipare a programmi di volontariato in Italia, sarà determinato non più annualmente, bensì nell'ambito di un triennio. Modificato anche il termine per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare: da novanta a centocinquanta giorni. 

Il nuovo decreto estende la possibilità di partecipare alle riunioni del Tavolo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura (la cui operatività viene stabilizzata) anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti

Il voto contrario del Pd al provvedimento è spiegato dal senatore del Pd Graziano Delrio, presidente del Comitato Schengen: "registriamo che il governo ha almeno aperto gli occhi di fronte all'esigenza di manodopera delle imprese, al di là della propaganda politica utilizzata che ha portato l'Esecutivo a emanare 8 decreti inutili che hanno aumentato l'irregolarità e riempito le galere. Ma l'elemento negativo che ci costringe al voto contrario è che non hanno aperto ancora gli occhi sulla vera realtà e cioè che i meccanismi di ingresso regolare in Italia non funzionano. Nel 2023-24 solo 7,8% delle quote di ingresso dei flussi si è tramutato in permesso di soggiorno. Oggi quindi non si vara un decreto flussi, ma un decreto deroghe". 

Confagricoltura accoglie da parte sua "con soddisfazione" le novità introdotte dalla legge di conversione del Decreto Flussi n. 146/2025, che ha recepito anche alcune proposte di Confederazione. 

Tra le misure più rilevanti per il settore agricolo, evidenzia la Confederazione in una nota, vi è "l’allungamento del termine sia per la conferma dell'interesse ad assumere da parte del datore di lavoro, che passa da 7 a 15 giorni, sia per la sottoscrizione del contratto di soggiorno (da 8 a 15 giorni dall’ingresso in Italia). In entrambi i casi le nuove scadenze evitano il rischio precedente di compromettere definitivamente tutto l’iter di ingresso e di assunzione del lavoratore a causa dell’esiguità dei giorni a disposizione per tali procedure".
 
Sempre sul fronte agricolo, aggiunge Confagricoltura, "sono positive le novità che riguardano i lavoratori formati nel Paese di provenienza che potranno contribuire a incentivare ulteriormente questa particolare modalità di ingresso in Italia. Nel nostro Paese sono un milione gli addetti in agricoltura, di cui 1/3 stranieri. Il fabbisogno è di circa 100.000 stagionali".

Fc - 55647

EFA News - European Food Agency
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