Eurozona, rallenta la produzione industriale a novembre
Peggiorano indice PMI manifatturiero, Italia in miglioramento
A novembre, il settore manifatturiero dell'area euro si è indebolito "a causa di segnali di una nuova debolezza della domanda". Di conseguenza" si sono intensificati i tagli occupazionali", con le giacenze in calo ad un tasso più rapido. Lo sottolinea S&P Global nel suo bollettino che riporta l'indice HCOB PMI Manifatturiero dell’Eurozona (quello che comprende beni di consumo come alimenti e bevande) attestato a 49.6 a novembre (dal 50 di ottobre), valore minimo in 5 mesi; l'indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera nell’Eurozona a novembre era a 50.4 (dal 51 di ottobre, valore minimo in 9 mesi=. L’indice dei nuovi ordini, che rappresenta la componente più importante del PMI, ha dato la maggiore influenza direzionale negativa durante novembre.
Seppur più lento, sottolinea il report, "è stato riportato un aumento della produzione e dell’ottimismo delle aziende sul futuro". Sebbene "la crescita della produzione sia stata inferiore alla media dell’indagine", le aspettative sono salite oltre la tendenza a lungo termine.
Per quanto riguarda i prezzi di acquisto, dopo non aver osservato nessuna variazione media da inizio anno, a novembre si è registrato il più forte aumento da marzo. I prezzi di vendita si sono tuttavia ridotti leggermente, indicando un limitato potere decisionale nel fissare i prezzi tra le aziende manifatturiere dell'area euro.
L’HCOB PMI del Settore Manifatturiero Eurozona, a novembre è diminuito nuovamente al di sotto della soglia neutra di non cambiamento di 50 dopo la crescita del mese precedente. "L’indice principale - sottolinea il report - ha segnalato l’ennesimo peggioramento delle condizioni operative delle aziende manifatturiere in tutti i paesi dell’unione monetaria". Sebbene il calo sia stato il maggiore da giugno, "nell’insieme è stato solo marginale".
Germania, Francia e Italia
I dati nazionali PMI hanno mostrato un forte contrasto nelle prestazioni tra Germania (Indice PMI Manifatturiero 48,2, minimo in 9 mesi) e Francia (47,8, minimo in 9 mesi), le due maggiori economie dell'area euro e il resto dell’unione monetaria. L’indagine di novembre ha osservato una maggiore crescita a livello nazionale, "con Austria (50,4, massimo in 40 mesi) e Italia (50,6, massimo in 32 mesi) che hanno registrato nuovi miglioramenti nelle condizioni del settore manifatturiero".
Spagna
Espansioni sostenute ma più lente sono state osservate in Spagna (51,5, minimo in 2 mesi) e Grecia (52,7, minimo in 2 mesi) mentre la ripresa nei Paesi Bassi (51,8, valore invariato) è stata pari a quella di ottobre. L'Irlanda (52,8, massimo in 4 mesi) è stata la nazione a riportare le prestazioni migliori, registrando un tasso di crescita moderato e il migliore degli ultimi quattro mesi.
"Dopo la stabilizzazione di ottobre, il volume di nuovi lavori ricevuti dalle aziende manifatturiere dell'area euro è calato - prosegue la nota - rappresentando un nuovo ostacolo alla domanda, con la diminuzione che è però stata solo marginale. Gli ultimi dati hanno mostrato che le vendite estere hanno continuato a rappresentare un problema per le aziende manifatturiere dell'area euro, con i nuovi ordini esteri, che includono il traffico intra eurozona, in calo per il quinto mese consecutivo.
La crescita della produzione manifatturiera è stata tuttavia sostenuta, con quella di novembre che ha esteso a nove mesi consecutivi il periodo di espansione. Il tasso di crescita è però rallentato, sino a raggiungere un ritmo solo marginale e il più debole durante l'attuale ripresa. Il più alto volume di produzione è stato in parte supportato dalla riduzione degli ordini in fase di lavorazione, calato a novembre ancora una volta e ad un tasso più rapido.
Occupazione
Durante l’ultima indagine sono stati evidenti segnali di una politica riduzione di costi più aggressiva, con occupazione, acquisti e scorte che sono tutti diminuiti a livelli maggiori rispetto a ottobre. I tagli del livello occupazionale sono stati i più elevati da aprile, mentre le scorte di prodotti finiti sono calate con il margine più alto in quasi quattro anni e mezzo.
Prezzi
"In un contesto di intensificazione della pressione nella catena di approvvigionamento - aggiunge la nota - i dati di novembre hanno segnalato un netto aumento dei costi di acquisto delle aziende manifatturiere dell'eurozona". Il tasso di inflazione è stato il più alto da marzo esegue un periodo di relativa stabilità media nel 2025 dei prezzi medi di acquisto. Nel frattempo, i prezzi applicati per i beni dell'area euro sono diminuiti per la sesta volta negli ultimi sette mesi.
Commentando i dati PMI, Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: "considerando il numero di paesi in cui l'industria sta nuovamente crescendo, le prospettive per l'eurozona sembrano piuttosto ottimistiche. Tra gli otto paesi monitorati dai PMI manifatturieri, una chiara maggioranza pari a sei mostra un quadro economico positivo".
"Osservando tuttavia le dimensioni di queste economie - aggiunge de la Rubia - la situazione appare completamente diversa, poiché a novembre sono le due economie maggiori quelle con i settori manifatturieri scivolati ancora più profondamente in recessione. In Francia ciò è probabilmente dovuto alla persistente incertezza politica, che sta portando molte aziende alimitare gli investimenti. In Germania una grande parte dell'economia sembra delusa dalla linea d'azione attuata finora delgoverno federale e potrebbe manifestarsi un pericoloso senso di rassegnazione riguardo alla capacità del paese di rimettersi in gioco. Crediamo però che investimenti visibili nelle infrastrutture possano presto rilanciare l'atmosfera".
Segnali di speranza
"Il quadro attuale dell'eurozona è preoccupante - conclude l'esperto - poiché il settore manifatturiero non riesce a uscire dalla stagnazione e tende persino verso una contrazione. Osservando i dati con un occhio di speranza, ci sono alcuni sviluppi positivi. Il manifatturiero spagnolo, al contrario delle principali economie dell'area euro, è rimasto in territorio di crescita per il settimo mese consecutivo. Sebbene le aziende manifatturiere italiane non stiano mostrando un certo vigore, stanno almeno crescendo dopo una contrazione a settembre e una stagnazione a ottobre". È incoraggiante vedere che in questi due paesi dell'Europa meridionale, cioè Spagna e Italia, i nuovi ordini siano aumentati, suggerendo un’espansione della produzione nei prossimi mesi".
EFA News - European Food Agency