Annuario Crea/2. IG: cresce valore produzione
Diversificazione agricoltura frutta 13,6 mlnd euro, pur coinvolgendo solo il 6% delle aziende
Dal punto di vista strutturale, l'Annuario Crea 2024 (leggi notizia EFA News) segnala una significativa trasformazione lungo tutta la filiera verso modelli più organizzati, digitalizzati e sostenibili. Emerge però la prosecuzione del trend di fuoriuscita di unità produttive dal settore agricolo (-1,5% rispetto al 2023). Di contro si registra il rafforzamento delle imprese più strutturate anche grazie all’affermazione di forme organizzate più evolute e complesse: reti di impresa(+ 5,9%) e forme cooperative (+11,2% in fatturato). Sebbene permangano fragilità legate alla ancora forte frammentazione, alla scarsa natalità imprenditoriale e al ritardo generazionale.
Le attività di diversificazione dell’agricoltura, pur interessando solo il 6% delle aziende agricole italiane (quota che raddoppia per quelle condotte da giovani), producono oltre 13,6 miliardi di euro, con attività di supporto (12%) - trainate da contoterzismo e prima lavorazione dei prodotti - e secondarie (7%) – con al vertice agriturismo e agroenergie - sul valore della produzione agricola. Prosegue l’espansione dell’agricoltura sociale (15 regioni con elenchi attivi e circa 500 operatori iscritti) volta all’inclusione e al welfare territoriale, con una crescente attenzione alle attività educative, terapeutiche e di inserimento lavorativo delle persone fragili.
Nel 2024 la crescita della produzione agricola italiana è stata sostenuta da prezzi in aumento e da una lieve ripresa dei volumi, seppure con dinamiche legate agli impatti degli eventi meteorologici estremi su rese e qualità, differenziate a seconda delle coltivazioni e degli allevamenti. Leva strategica per il Made in Italy agroalimentare, le produzioni a Indicazione Geografica (IG) registrano una crescita del valore della produzione, che si colloca intorno ai 21 miliardi di euro - trainata dal cibo (9,9 miliardi di euro, +7,7%), mentre è stabile il vino imbottigliato (11 miliardi di euro) - pari al 19% del fatturato dell’agroalimentare italiano. In crescita anche l’export, con oltre 12 miliardi di euro, che continua a registrare risultati positivi e un andamento favorevole sia nei mercati europei (+9,4%) sia in quelli extra-europei (+17,8%).
Dal punto di vista ambientale, il settore agricolo italiano ha realizzato una riduzione delle proprie emissioni climalteranti del 15% dal 1990, sebbene il peso sul totale nazionale resti stabile all’8,4%, con metano (44%) e protossido di azoto (29%) come principali fonti.
Menzione particolare per le foreste: l’Italia è nona nel mondo per incremento di superficie forestale negli ultimi 20 anni (+54.000 ha/anno). Abbiamo il 37 % della superficie territoriale italiana, oltre 11 milioni di ettari, coperta da boschi. Un patrimonio verde che risulta, tuttavia, largamente sottilizzato, con un tasso di prelievo della massa legnosa pari a circa il 25% per dell’incremento annuo, molto inferiore alla media UE (65%), da cui deriva anche la forte dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento di materie prime legnose, legname e semilavorati. La filiera foresta-legno vale oltre l’1% del Pil e impiega circa 450.000 addetti.
Si conferma rilevante la spesa pubblica per il settore agricolo: circa 13,6 miliardi di euro, corrispondenti a un peso del 31% del valore aggiunto agricolo. Il 60% del sostegno proviene da risorse UE, il restante 22,3% da fondi nazionali e il 16,8% regionali.
L’allocazione dei fondi della Pac 2023-2027 nel Psp nazionale conferma la rilevanza attribuita agli obiettivi economici e ambientali. In particolare, le risorse sono indirizzate sia a garantire un reddito equo per gli agricoltori (60%) sia all’aumento della competitività e al miglioramento dell’orientamento al mercato (45%). Nella spesa regionale spiccano l’assistenza tecnica con un peso del 25,9% e le attività forestali al 18,5%.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rappresenta per il settore agroalimentare italiano un intervento strutturale di portata senza precedenti, volto a sostenere la transizione ecologica e digitale, rafforzare la competitività delle imprese e aumentare la resilienza delle filiere e dei territori. Le riprogrammazioni del 2023 e del 2025 hanno potenziato in modo significativo le risorse destinate alle misure a titolarità Masaf, portando gli investimenti complessivi da 3,6 a 8,9 miliardi di euro e consolidando una sinergia strategica con il Piano Strategico della Pac 2023-2027. Inserite nella Missione 2 del Pnrr, le misure si articolano in oltre 35.000 progetti attivi e in cinque assi chiave—logistica, energie rinnovabili, innovazione e meccanizzazione, contratti di filiera, gestione delle risorse idriche—ai quali si aggiunge la nuova Facility Parco Agrisolare, definendo un impianto integrato capace di rispondere alle esigenze del settore sia a livello aziendale sia infrastrutturale.
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EFA News - European Food Agency