Kfc: "ecco come prepariamo il nostro pollo fritto"
Operazione trasparenza su materie prime, qualità e sicurezza alimentare

Oggi 10 novembre 2021 si è tenuto presso il ristorante Kfc di Roma Happio il Colonel’s Kitchen: iniziativa per mostrare in modo diretto e trasparente come i prodotti vengono preparati ogni giorno all'interno delle cucine dell'azienda.
Oggi 10 novembre 2021 Kfc, catena statunitense di fast food specializzata nel pollo fritto, ha aperto le sue cucine ad un gruppo ristretto della stampa nazionale per scoprire i segreti del pollo fritto del Colonnello Sanders. Un evento parte di "un progetto all’insegna della trasparenza", lo definisce l'azienda, chiamato Colonel’s Kitchen e che oggi ha avuto luogo presso il ristorante Kfc di Roma Happio. Si tratta dell’iniziativa con cui la catena di ristoranti si apre ai suoi stakeholder (istituzioni, media, partner, fornitori e familiari e amici delle persone che lavorano nei ristoranti) facendoli entrare nel cuore della sua attività. L’obiettivo è mostrare in modo diretto e trasparente come i prodotti vengono preparati ogni giorno.
L’incontro si è concluso con pranzo e degustazione del menu del fast food, dopo una tavola rotonda tenuta da Corrado Cagnola, Ad di Kfc Italia, e la visita guidata all'interno dei magazzini e delle cucine del ristorante. "Visitare le cucine di Kfc è l’occasione per toccare con mano come nei nostri ristoranti ci sia un lavoro di squadra, inclusivo, rigoroso e appassionato, per garantire qualità del prodotto, massima igiene e sicurezza alimentare, abbattimento degli sprechi e un’esperienza di gusto irresistibile", spiega l'azienda in una nota stampa.
Il pollo proviene da fornitori europei certificati e regolarmente sottoposti a controlli da parte di organismi indipendenti, secondo gli standard dell’Unione Europea. Tali controlli riguardano: il benessere degli animali, che crescono a terra in strutture ampie e in ambienti adeguati; la loro alimentazione, che è composta da vegetali, minerali, vitamine ed è totalmente priva di attivatori della crescita; il trasporto della materia prima dal fornitore al ristorante, che deve rispettare rigorosamente la catena del freddo; la gestione del pollo all’interno del ristorante, dal suo ingresso con lo stoccaggio, la conservazione e la preparazione fino alla vendita ai clienti.
Noi di EFA News presenti all'evento abbiamo colto l'occasione per intervistare Corrado Cagnola.
Quali sono gli elementi che assicurano la qualità e l'unicità dei prodotti Kfc?
“Il segreto del pollo fritto di Kfc è nella qualità della materia prima e di tutti gli ingredienti che vengono utilizzati per la preparazione. Ma è soprattutto nel rigore, nella cura e nella passione con cui i cuochi Kfc lo preparano al momento, ogni giorno, nelle cucine dei ristoranti. Colonel’s Kitchen è un invito ad entrare nelle nostre cucine per osservare direttamente il processo di preparazione del pollo in tutti i suoi passaggi: dalla panatura alla cottura e fino alla composizione dei bucket, i contenitori grazie ai quali fin dai tempi del Colonnello Sanders si condivide il piacere dell’irresistibile pollo fritto di Kfc”.
In che modo il prodotto Kfc va incontro alle esigenze del consumatore italiano? Pensate, in futuro, di intraprendere delle partnership con i consorzi di tutela di prodotti Dop e Igp, da inserire eventualmente nel vostro menu?
"In Italia friggiamo qualsiasi cosa, ma non il pollo. Nonostante ciò possiamo dire di aver incontrato il gusto degli italiani. La nostra volontà di essere presenti nella filiera agroalimentare italiana è molto forte. Abbiamo intrapreso la ricerca per selezionare il fornitore italiano di pollo e questo sarà il primo passo per poi procedere con la gran parte degli ingredienti che utilizziamo nel ristorante. Per quanto riguarda i prodotti Dop e Igp caratteristici della filiera agroalimentare italiana, anche noi ci stiamo rivolgendo in questa direzione. E' un po' più difficile perché il nostro prodotto di base è il pollo venduto a pezzi nel secchiello e non è semplice accompagnarlo o cercare di fare un'accoppiata vincente con un prodotto Dop e Igp. E' più facile farlo con un panino, ma questo non vuol dire che non ce la faremo. Sicuramente la strada è quella".
Cosa rappresenta il Colonel’s Kitchen per il punto vendita?
"Con l'evento di oggi volevamo raccontare in che modo siamo usciti da un periodo difficile e quali sono i nostri piani per il futuro. Come ho accennato poco fa abbiamo sicuramente una necessità in Italia: quella di diventare più grandi. Le persone vogliono averci vicino casa perché noi siamo una scelta 'facile' da fare e quindi i consumatori non fanno 50 chilometri per mangiare da noi. Oggi siamo presenti in quasi tutte le regioni italiane ma con pochi punti vendita. Ci sentiamo parte di questo periodo di rinascita e di fortuna economica, e stiamo recuperando velocemente quello che è stato perso negli scorsi anni. Volevamo che Kfc venisse riconosciuto come uno degli attori di questa nuova fortuna italiana".
EFA News - European Food Agency