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Assolatte/2. Previsioni fosche per il 2022

Nei primi mesi c'è una contrazione generalizzata della domanda interna

Dall'assemblea odierna di Assolatte, è emerso che per il settore lattiero caseario, per quanto riguarda il 2022, va incontro a un peggioramento nel quadro generale. La guerra in Ucraina ha aggravato molte delle tensioni che agiscono sul fronte prezzi, e per la prima volta si parla dei rischi di carenza e razionamento dell’energia e di alcune materie prime agricole. Un primo pesante effetto della crisi sulla filiera lattiero casearia è stato l’aumento vertiginoso del prezzo dei mangimi, e, di conseguenza, del costo di produzione del latte.

Consegne di latte comunque stabili per tutto il primo trimestre (-0,2% rispetto all’analogo periodo 2021), a differenza di quanto avvenuto negli altri grandi Paesi UE (Germania -1,4%, Francia -1,2%). La prudenza che sta caratterizzando la produzione 2022 nel nostro Paese riguarda naturalmente anche i derivati del latte, a partire da formaggi (-1,1%) e creme (-4,6%). 

A incidere è anche la contrazione generalizzata della domanda interna, colpita dall’inflazione che nei mesi precedenti era rimasta confinata agli anelli primari e intermedi della filiera. Tra gennaio e aprile gli acquisti domestici di formaggi hanno segnato -5%, numero che, trasferito sui 12 mesi, porterebbe i volumi complessivi di quest’anno sotto la soglia delle 800 mila tonnellate. In calo anche le vendite di latte alimentare, che tra maggio ’21-maggio ‘22 hanno registrato, rispetto ai 12 mesi precedenti, -4,2% nel segmento uht e -7,2% in quello fresco. In crescita, ma più contenuta, sono soltanto le nuove referenze, in particolare il delattosato (+1,6%) e l’ESL (0,9%). 

Tiene invece l’export, che continua a crescere a ritmi sostenuti e si conferma una leva di sviluppo imprescindibile ed efficace anche in tempi di crisi. Nel primo trimestre dell’anno i volumi di vendite nell’UE totalizzano +21%. A trainare sono sempre Francia (+18%), Spagna (+38%), Polonia (+36%), Belgio, Olanda e Paesi scandinavi. Nell’area extra-UE si consolidano i mercati USA, canadese e cinese. Segnali di sostanziosa ripresa arrivano delle vendite nel Regno Unito (+17%) e in Giappone (+41%).

(2- continua)

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EFA News - European Food Agency
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