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CLARA MOSCHINI

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Pomodoro etico, Coop avvia collaborazione con No Cap

Venderà cassette col marchio dell'associazione simbolo della lotta al caporalato

Coop inaugura la collaborazione con l’associazione “No Cap” di Yvan Sagnet, uno dei simboli della lotta al capolarato nella filiera del pomodoro, affiancando alla propria offerta a marchio la cassetta di pomodoro targata “No Cap”. 

Nel contesto dell'impegno di Coop nelle filiere etiche e in particolare in quella del pomodoro che proprio nel mese di agosto raggiunge in Italia le proprie vette di vendite e consumo, ritornano sugli scaffali le cassette di pomodoro da conserva a marchio e in contemporanea dal 7 agosto, per tutto il mese, si affianca alla sua proposta il prodotto della filiera etica targata “No Cap”, vendendo cassette da 3 kg di pomodoro da conserva, provenienti dalla filiera di agricoltura biologica certificata ed etica dell’associazione stessa impegnata nella lotta al caporalato. 

Yvan Sagnet nel 2011 fu tra i padri delle proteste e degli scioperi a Nardò contro il caporalato e lo sfruttamento della manodopera nei campi. Da quella esperienza nasce il cammino che nel 2017 dà origine a No Cap, associazione che fornisce consulenza per le filiere etiche, produce prodotti propri e si occupa anche della lotta al caporalato diffondendo il più possibile informazioni sul tema.

“Noi siamo convinti - spiega Sagnet - che per contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo nel settore agricolo occorra partire dalla filiera dei soggetti che la compongono: dai lavoratori agli agricoltori, dalla distribuzione ai consumatori. La collaborazione con Coop Italia, tra le più grandi catene della distribuzione da anni impegnata contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, rappresenta un valore aggiunto importante nella lotta al caporalato".

"Come associazione - prosegue Sagnet - operiamo in diverse regioni italiane: Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria per aiutare i tanti “invisibili” impiegati nella raccolta dei prodotti agricoli. Tanti i progetti in corso che hanno permesso agli sfruttati di lasciare i ghetti e avere una vita dignitosa grazie a contratti di lavoro regolari e stagionali, trasporto e alloggi gratuiti e sicuri dove poter vivere e integrarsi nel territorio”.

“La sostenibilità in tutti i suoi aspetti è la nostra strada – osserva Maura Latini Amministratrice Delegata Coop Italia - La campagna Una buona spesa può cambiare il mondo del 2019 porta un messaggio ambizioso e un obiettivo altrettanto alto. Ci invita a scegliere prodotti, servizi e comportamenti sostenibili per ambiente e società. Perché la sostenibilità a tutto tondo, che quindi include oltre alla sostenibilità ambientale anche quella sociale ed etica, sia uno standard accessibile a tutti. Capiamo che in momenti di difficoltà economica come questi che stiamo vivendo, è sempre molto difficile mantenere salda l’attenzione sul tema, ma è proprio ora che non bisogna cedere terreno sui temi di giustizia e di legalità e crediamo che la collaborazione con No Cap sia perfettamente associabile al nostro prodotto a marchio”. 

In totale dall’inizio del progetto nel 1998 sono state oltre 2300 le ispezioni totali sulle filiere dei vari prodotti, quando Coop fu la prima catena della grande distribuzione europea ad adottare e certificarsi secondo lo standard etico SA8000 per i controlli. Oltre al presidio sulle produzioni a marchio Coop, dal 2015 è stato ampliato l'impegno coinvolgendo e responsabilizzando tutti i fornitori di ortofrutta, anche non a marchio Coop, i cui prodotti sono distribuiti nei propri punti vendita. Sono stati coinvolti non soltanto i 135 fornitori ortofrutticoli di prodotti a marchio Coop, ma tutti gli oltre 800 fornitori di ortofrutta (per oltre 70.000 aziende agricole).

red - 26033

EFA News - European Food Agency
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