Gli agriturismi italiani fanno il pieno. Lo sostiene Agriturist che attribuisce il successo (molte sono le strutture già al completo) grazie a un mix vincente di riscoperta della ruralità e delle vacanze di prossimità, insieme al forte ritorno degli stranieri. Molto gettonate, secondo l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, le strutture che oltre alla piscina, la prima colazione e la ristorazione organizzano attività, come trekking, passeggiate a cavallo, ciclobike o esperienze enogastronomiche, come lezioni di cucina e degustazioni.

“Viviamo una situazione decisamente paradossale -spiega Augusto Congionti, presidente Agriturist-. Sia il covid, sia la situazione d’incertezza hanno lanciato la vacanza agrituristica, quasi meglio di una campagna pubblicitaria ad hoc. La possibilità di vivere con chi produce eccellenze da gustare, insieme allo stretto contatto con la natura che permette di rigenerare corpo e mente, hanno fatto il resto”.

“Secondo l’Enit ben un italiano su cinque ha optato per la vacanza outdoor -aggiunge Congionti-. Complici anche gli scioperi aerei, gli stranieri hanno scelto l’automobile per spostarsi. Così oltre a scoprire durante il percorso quella che, a torto, viene definita l’Italia minore, è cresciuto l’apprezzamento per l’Italia rurale, tanto che il 10% degli agriturismi comincia ad avere già prenotazioni per l’estate 2023".

Secondo Agriturist è confermata e destinata a crescere la tendenza dello scorso anno, verso ricavi stabili o in crescita, rispetto all’anno precedente: nel 2021 in media si è parlato di un +30%. Destinata ad aumentare anche la quota di mercato sull’intero settore turistico sia per quanto riguarda gli ospiti, sia per i pernottamenti: l'anno scorso era, rispettivamente, +1% e +1,2%. 

Prevista, infine, la crescita dei turisti esteri, rispetto all'anno scorso: in media si parla del 15%, con punte anche del 35% grazie al ritorno degli americani e all’arrivo massiccio di turisti d’Oltralpe, dal Benelux e Nord Europa.