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Ismea, focus su vendite di uova e carni avicole

Ricerca presentata al Poultry Forum di Forlì. Boom di costi energia e mangimi

Il focus Ismea sulle vendite di uova e carni avicole, presentato oggi a Forlì in occasione del Poultry Forum, al centro dell’appuntamento rivolto al settore avicolo a cui hanno partecipato gli operatori della filiera, rappresentanti delle associazioni, della Distribuzione moderna organizzata. Intervenuti numerose autorità e rappresentanti delle Istituzioni.

“Il Poultry Forum ha fatto incontrare l’intera filiera avicunicola, che ricordiamo è una delle poche in ambito zootecnico completamente autosufficiente – ha dichiarato Renzo Piraccini, presidente di Fieravicola aprendo l’appuntamento - Vogliamo fare di Fieravicola l’evento di riferimento delle carni bianche per il bacino del Mediterraneo. In questa direzione va la missione che abbiamo in programma il 5 e il 6 novembre prossimo in Algeria, così come tante iniziative rivolte all’estero e nel nostro Paese. Vogliamo fare vivere la fiera dodici mesi all’anno, e infatti il Poultry sarà un evento autunnale permanente a Forlì, perché il settore ha bisogno di momenti di incontro e confronto, come avvenuto oggi sui tanti spunti che la ricerca di Ismea ha lanciato”.

L’analisi sull’andamento del comparto è stato inserito in un più ampio contesto di rilevazioni di macro-tendenze, dai consumi all'energia.

Secondo l’Indice Ismea le voci di spesa che registrano gli incrementi più significativi sulla filiera sono il costo dell’energia (+80% nel periodo gennaio-settembre) e i mangimi (+27% rispetto a gen-set dello scorso anno). Queste voci hanno pesantemente condizionato la redditività delle aziende avicole. All’aumento dei costi è corrisposto un andamento dei prezzi che ha garantito questo recupero.

Diversa la situazione per le uova in termini di redditività. Nonostante il trend dei prezzi in continua ascesa da un anno, nel 2022 l’incremento dei prezzi non riesce a far fronte alla crescita ben maggiore dei costi, con ulteriore deterioramento di redditività, espresso dall’indice della ragione di scambio.

In termini di volume le carni avicole restano le preferite da 9 consumatori su 10 (indice di penetrazione) e rappresentano il 41% i volumi tra le carni. E aumenta l’interesse degli acquirenti più giovani, il cui consumo incrementa e si conferma nelle abitudini con un +20% rispetto al pre-pandemia.

"Nonostante l'aumento dei prezzi a doppia cifra, le carni avicole restano le preferite dagli italiani. Ma lo scenario è critico - precisa il presidente di Unaitalia Antonio Forlini - Secondo i dati Ismea presentati oggi, nel 2022 abbiamo assistito a un +18% dei prezzi rispetto allo scorso anno e a un +22% rispetto al 2019. L'avicoltura rimane tra i settori maggiormente colpiti dalla crescita esponenziale dei costi di produzione, aumenti che generano preoccupazione soprattutto per i consumi e che mettono a rischio la redditività delle nostre imprese. Siamo decisi a intraprendere un percorso di dialogo e confronto con il nuovo governo per tutelare il comparto avicolo, una eccellenza nella zootecnia italiana e del Made in Italy. La filiera avicola italiana vuole continuare a produrre e garantire proteine nobili a tutti i cittadini".

Le uova rimangono un prodotto «star» tra i proteici (+5,2%) perché, al netto del processo di normalizzazione dei consumi, hanno capitalizzato la loro diffusione in tempo di pandemia. Però nell’ultimo anno si è registrato un fortissimo allontanamento dei giovani (-18%) e solo gli over 55 hanno continuato a incrementare l’utilizzo delle uova in cucina (+1,5%).

“Il prodotto uova soffre da un anno e nel 2022 si sono acuiti i cumuli di ritardo di margine. Purtroppo i dati sono questi e a comprovare questa difficoltà è il fatto che a livello europeo sono diminuiti gli accasamenti di galline. Ciò perché molti allevatori, a queste condizioni, hanno preferito fermare le produzioni – commenta Stefano Gagliardi direttore di Assoavi - mentre per i consumi il 2022 va considerato in maniera differente nei vari periodi dell'anno. Sono in molti (soprattutto anziani e famiglie numerose) che ricorrono alle uova come bene economico, conveniente, sano e versatile in cucina e questo nonostante un aumento di prezzo settembre 2022vs21 del 14% circa. Sostanzialmente ci aspettiamo una tendenza positiva dei consumi uova in questo periodo"

Anche per i prodotti avicoli si conferma l’importanza della sostenibilità: le referenze alimentari che in qualche maniera evochino la sostenibilità sulla loro confezione continuano infatti a crescere passando dal 30% al 35% in un anno.

red - 27308

EFA News - European Food Agency
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