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CLARA MOSCHINI

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Da Agostini lancia l'opa su DeA Capital

Operazione tramite il veicolo Nova per maggiore flessibilità gestionale e risparmio di costi

De Agostini ha deciso di promuovere un'Opa, offerta pubblica di acquisto volontaria sulle azioni ordinarie di DeA Capital, piattaforma indipendente di alternative asset management con asset under management per circa 26,4 miliardi di Euro e impegni molto importanti nell'agroalimentare (vedi notizia Dea Capital, 26,4 miliardi in gestione a fine settembre). 

L'Opa viene realizzata tramite Nova srl, società interamente detenuta da e soggetta a direzione e coordinamento di De Agostini: l'obiettivo è acquisire 85.731.052 azioni, rappresentative del 32,156% del capitale sociale, pari alla totalità delle azioni rappresentative dell'intero capitale sociale diverse dalle complessive 178.795.798 azioni, rappresentative del 67,062% del capitale, di proprietà di De Agostini e dalle 2.085.250 azioni proprie.

L'offerente pagherà un corrispettivo in denaro pari a 1,5 Euro "cum dividendo", ovvero inclusivo delle cedole relative a eventuali dividendi distribuiti dall'emittente, per ciascuna azione portata in adesione all'offerta. Si tratta di un premio pari al 31,1% rispetto al prezzo ufficiale per azione rilevato il giorno 1° dicembre 2022. L'esborso massimo è pari a 128.596.578 Euro.

L'obiettivo dell'Opa è la revoca di DeA Capital dalla quotazione su Euronext Star Milan, per avere maggiore flessibilità gestionale e un risparmio di costi. In particolare, viene sottolineato che i costi connessi alla quotazione "non appaiono giustificabili alla luce della scarsità dei volumi scambiati e della elevata volatilità del titolo".

De Agostini evidenzia che DeA Capital, nel corso degli anni, ha modificato il proprio modello di business, abbandonando progressivamente la strategia di operatore diretto in rilevanti operazioni di private equity e divenendo un alternative asset manager, quindi un gestore di fondi di terzi, con ampio spettro di prodotti gestiti. Il nuovo posizionamento, dunque, "si traduce in un modello di business molto meno capital intensive e quindi nel venir meno dell'esigenza di ricorrere anche al capitale di terzi per lo sviluppo del business stesso".

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