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Food&beverage, ricavi in aumento grazie alla crescita dei prezzi: quanto durerà?

Se lo chiedono i manager delle aziende Usa ma si preoccupa anche l'Europa

L'aumento dei prezzi fa aumentare i profitti dei giganti del consumo globale. Ma durerà? La domanda se la stanno ponendo soprattutto negli Stati Uniti, dove il trend si fa sentire molto forte. Marchi globali come McDonald's (vedi EFA News) e Nestlé (vedi EFA News) hanno registrato risultati stabili nel primo trimestre 2023: ma questo è stato possibile anche grazie all'aumento dei prezzi. La cosa dimostra che gli acquirenti delle principali economie mondiali continuano a spendere nonostante il rallentamento dell'attività economica. Ma quanto durerà?, si chiedono le multinazionali.

Perché se è vero che gli aumenti dei prezzi delle bibite, degli elettrodomestici e di altri beni hanno sostenuto i profitti e che i volumi di vendita sono diminuiti per molte aziende di riferimento in Europa e negli Stati Uniti, sia gli investitori che i manager temono che i consumatori inizino a "rifiutare" l'aumento dei costi a causa dell'affievolirsi delle prospettive economiche.

"C'è incertezza su come l'ambiente dei consumatori possa essere alla fine del 2023", ha detto agli analisti l'amministratore delegato di Coca-Cola James Quincey. La fiducia dei consumatori statunitensi è scesa ai minimi di nove mesi in aprile, secondo quanto dichiarato dal conference board. Finora le società statunitensi hanno superato le stime sugli utili trimestrali di oltre l'8% e i beni di consumo discrezionali hanno battuto le previsioni del 20%, secondo i dati I/B/E/S di Refinitiv: ma martedì scorso, l'indice azionario statunitense di riferimento, l'S&P 500, è sceso dell'1,6%.

Secondo Ben Ayers, economista senior di Nationwide Economics, i consumatori hanno un maggiore margine di manovra nei loro bilanci: Ayers, infatti ha sottolineato l'aumento del ricorso al credito revolving. Lo conferma Visa, secondo cui il volume dei pagamenti è aumentato del 10% nel trimestre. Non solo: secondo i dati della Fed, i saldi delle carte di credito hanno superato i livelli pre-pandemia dell'anno scorso.

Il gigante delle bevande Coca-Cola ha dichiarato che i prezzi medi di vendita sono aumentati dell'11% (vedi EFA News), mentre secondo la rivale PepsiCo i suoi prezzi sono aumentati del 16% (vedi EFA News). "Vediamo una moderazione dei prezzi, il che significa, nel contesto di mercati come gli Stati Uniti o l'Europa, una riduzione del livello degli aumenti di prezzo fuori ciclo", aggiunge il ceo di Coca Cola, Quincey.

Dal canto suo, il presidente e amministratore delegato di PepsiCo, Ramon Laguarta, si dice "fiducioso" sul miglioramento della crescita in Cina, dove il pil del primo trimestre è rimbalzato dopo che il Paese ha allentato le restrizioni sul coronavirus. "In Cina -dice- stiamo assistendo a un ottimismo da parte dei clienti che ci spinge a incrementare i volumi sia nel settore alimentare che in quello delle bevande".

Secondo i manager Usa, l'inflazione sta colpendo i clienti, in particolare in Europa. Le vendite trimestrali di McDonald's Corp. sono aumentate del 12,6% in tutto il mondo, battendo le aspettative, ma il direttore finanziario Ian Borden ha dichiarato che "l'elevata inflazione dei costi ha continuato a esercitare una pressione significativa sui flussi di cassa dei ristoranti, in particolare per i nostri affiliati europei". 

La svizzera Nestlé ha aumentato i prezzi di quasi il 10% nel trimestre, anche se i volumi di vendita sono scesi dello 0,5%: il conference board ha segnalato un peggioramento delle prospettive dei consumatori statunitensi, con un calo delle aspettative a breve termine e una riduzione dei piani per i grandi acquisti. Tutto questo, anche se l'amministratore delegato del gigante elvetico del food, Mark Schneider, ha dichiarato che "i consumatori europei sono andati meglio del previsto". 

Dagli analisti arrivano punti di vista diversi. Secondo Jack Ablin chief investment officer di Cresset Capital, nel trimestre le aziende "non hanno necessariamente aumentato i volumi di vendita, ma sono state in grado di scaricare i costi. Questo potrebbe non durare se i consumatori si ritirano dalla logica degli acquisti".

fc - 31010

EFA News - European Food Agency
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