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Sarà ancora possibile parlare di "veg burger"?

A breve il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea sul "meat sounding"

Com'è già avvenuto con le tecniche di evoluzione assistita, l'Europa potrebbe seguire a ruota la linea tracciata dall'Italia . Fonti mediatiche danno per imminente un pronunciamento della Corte di Giustizia Europea intorno alla controversa questione del "meat sounding". Nella sua sentenza, quindi, la Corte dovrebbe esprimersi sulla corretta denominazione di prodotti come il "veg burger", che, pur essendo in ascesa in termini di vendite e popolarità, rischiano di suscitare equivoci e confusione, a tutto danno dei produttori di carne propriamente detta.

“Questo caso determinerà una volta per tutte se l’Unione Europea adotterà un approccio armonizzato nei confronti delle etichette alimentari di origine vegetale o costringerà aziende e consumatori a confrontarsi con un massimo di 27 regole diverse”, ha commentato Elena Walden, senior policy manager del Good Food Institute. Europa. Secondo Walden, l’interpretazione dei giudici dell’Ue avrà implicazioni di vasta portata per il settore, proprio in misura delle leggi nazionali in via di approvazione in Paesi come il Belgio e, per l'appunto, l'Italia.

La questione è stata sollevata nel contesto dell’ultima riforma della Pac, ma il tentativo di vietare gli hamburger vegetariani è stato respinto dal Parlamento europeo nel 2020 quando gli eurodeputati hanno votato contro una serie di emendamenti volti a riservare termini e nomi legati alla carne esclusivamente per le parti commestibili di animali. Una legge francese del 2021 volta a fornire ai consumatori una maggiore trasparenza sull’etichettatura degli alimenti ha vietato l’uso di nomi comunemente associati a prodotti alimentari di origine animale per commercializzare prodotti contenenti proteine vegetali come hamburger vegetariani o salsicce vegane.

Il decreto è stato contestato da attivisti vegetariani e vegani come l’Unione Vegetariana Europea (Evu) e la loro Associazione nazionale Végétarienne de France (Avf), che ne hanno messo in dubbio la compatibilità con la legislazione europea. Quanto agli ultimi sviluppi, a inizio agosto, il Consiglio di Stato francese ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia europea come principale interprete del diritto dell’Ue. Una volta che la Corte di giustizia avrà chiarito se gli Stati membri possono introdurre le loro leggi in materia, il Consiglio di Stato riprenderà il caso in tribunale.

Per quanto riguarda l'Italia, lo scorso mese, all'interno del ddl che vieta i cibi e i mangimi sintetici, il Senato ha inserito una a tutela dei cibi a base di carne (leggi notizia EFA News). Il nocciolo della questione è la terminologia attribuita alle alternative a base vegetale, in particolare per quanto riguarda l’etichettatura di prodotti che, pur non contenendo un solo grammo di carne, assumono la denominazione di bistecca, salsiccia, scaloppina o hamburger e che attualmente non sono regolamentati.

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EFA News - European Food Agency
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