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CLARA MOSCHINI

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La Liguria chiede lo stato di emergenza

Di circa € 30 milioni i danni da maltempo: la Regione stanzia 1,5 milioni

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato il decreto con cui ha dichiarato lo stato d’emergenza regionale. L'obiettivo dell'atto è quello di far fronte ai danni causati dal maltempo e dalle mareggiate che hanno investito il territorio a partire dal 24 ottobre. Oggi in giunta sono stati stanziati fondi per 1,5 milioni di Euro, che serviranno a coprire le spese sostenute dagli Enti locali per far fronte alle prime emergenze e alle somme urgenze.

“Il nostro Dipartimento di Protezione civile sta facendo il punto sui danni insieme ai Comuni: stimiamo circa 30 milioni di Euro di danni al solo patrimonio pubblico, cui si aggiungeranno poi i danni subiti da privati cittadini e attività produttive -spiega Toti-. Lo stato d’emergenza regionale e lo stanziamento delle prime risorse servono a far fronte immediatamente alle situazioni più urgenti che gli enti locali hanno dovuto affrontare". 

A essere colpite dalla furia dl maltempo che ha flagellato le coste liguri con potenti mareggiate e le città della regione con piogge forti e ininterrotte sono state soprattutto le strutture ricettive come bar e ristoranti. Ieri l’assessore regionale al Turismo, Augusto Sartori, ha effettuato un sopralluogo in alcune località del Levante colpite dal maltempo, visitando alcune strutture turistiche danneggiate, compresi alcuni stabilimenti balneari, a Sestri Levante, Riva Trigoso, Cavi Borgo a Lavagna, Chiavari e Zoagli.

“In queste settimane -sottolinea l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone- abbiamo dovuto affrontare una serie quasi ininterrotta di allerte meteo e una grande mareggiata, che hanno richiesto un costante impegno degli operatori di Protezione civile e dei Coc comunali oltre a causare pesanti danni sia sulla costa che nell’entroterra, in particolare nel Levante. Oltre all’iter per la dichiarazione di stato d’emergenza, nei prossimi giorni prenderà il via la valutazione delle richieste di risarcimento avanzate dai privati tramite i Comuni e di quelle dichiarate dalle attività commerciali tramite le Camere di Commercio". 

"Possiamo dire -prosegue Giampedrone- che il territorio complessivamente ha retto e che il sistema di risposta alle emergenze ha funzionato, ma in questi giorni abbiamo comunque dovuto far fronte ad eventi dir poco complessi. Pensiamo ad esempio alle frane nell’entroterra, come quelle sulla statale 586 della Val d’Aveto a Rezzoaglio e a Borzonasca e sul passo della Scoglina, oltre alle innumerevoli segnalazioni di danni nei Comuni costieri, dal savonese a tutto lo spezzino, cui si aggiungeranno quelli alle attività produttive: situazioni che richiederanno investimenti e impegno per essere risolte”.

"Chiederemo al Governo -aggiunge il governatore- di inserire la Liguria nello stato d’emergenza nazionale che verrà istituito nelle prossime settimane facendo una prima ‘ricognizione speditiva’ dei danni, in modo da poter risarcire anche i privati. Dobbiamo comunque tener presente che la Liguria è uscita da questa ondata di maltempo con danni minori rispetto alla Toscana, senza dimenticare Emilia e Veneto che hanno avuto danni superiori ai nostri sia al patrimonio pubblico che privato". 

Per quanto riguarda le attività produttive che chiedono di rientrare nello stato di emergenza, Toti spiega: “lo stato di emergenza nazionale prevede, nella fase due, una serie di risarcimenti che vengono stabiliti dalla legge. Noi ci saremo e siamo pronti a chiedere un’interlocuzione con il Governo, ma certamente occorrerà tenere presente anche le emergenze nelle altre regioni”.

Nel pomeriggio di ieri Toti ha incontrato anche i rappresentanti di associazioni di categoria e Camere di Commercio, a cui ha ribadito la volontà di "avanzare una richiesta di circa 50 milioni di euro per la copertura dei danni", dando anche la disponibilità "a discutere della costruzione di strumenti finanziari ad hoc con Filse: penso -dice Toti- a forme di credito per investimenti per recuperare le strutture danneggiate o a fondi rotativi, ovviamente in attesa di capire quanti fondi metterà a disposizione il Governo".

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