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Bruxelles boccia le Tea (per ora)

Fumata nera alla riunione del Consiglio Ue. Planas: "molto vicini a un accordo, ma ancora non c'è la maggioranza"

Mentre a Roma se ne discute attraverso il “Manifesto per la Promozione delle Tea per il sostegno al made in Italy” presentato pochi giorni fa (leggi EFA News) a Bruxelles arriva la decisione. Ed è una quasi fumata nera, quella uscita dal Consiglio Ue di oggi, circa il regolamento sulle piante ottenute con le nuove tecniche di modifica del genoma, le cosiddette Tea. "Siamo molto vicini a un accordo, ma ancora non c'è la maggioranza -spiega il presidente di turno del Consiglio dei ministri dell'Agricoltura Luis Planas. 

Planas ha nuovamente invitato le delegazioni e la Commissione europea a "fare uno sforzo" per chiudere quanto prima il dossier superando le divisioni sui punti controversi. "Noi -sostiene Planas- continueremo a lavorare affinché la presidenza belga che comincia a gennaio possa adottare delle conclusioni".

Il 7 dicembre scorso il Comitato dei Rappresentanti Permanenti ha esaminato l'ultimo testo di compromesso della presidenza. "Alla luce delle opinioni espresse dalle delegazioni -riporta il comunicato ufficiale Ue-, la presidenza ha concluso che, sebbene molte delegazioni abbiano appoggiato il testo, il sostegno non è stato sufficiente a garantire una maggioranza qualificata in questa fase. La presidenza ha deciso di presentare l'ultimo testo di compromesso al Consiglio senza ulteriori modifiche". 

Tra le reazioni alla notizia c'è quella di Confagricoltura secondo cui “c’è bisogno di tecniche produttive all’avanguardia, per far crescere la sostenibilità ambientale del sistema agricolo. In quest’ottica, non è una buona notizia il mancato raggiungimento di un’intesa in seno al Consiglio Agricoltura Ue sull’inquadramento delle nuove tecniche genomiche nell’ordinamento dell’Unione”. 

“I problemi emersi non sembrano insolubili -aggiunge il presidente Massimiliano Giansanti-. Ringraziamo la delegazione italiana per il positivo contributo assicurato alla discussione. L’invito che rivolgiamo al Parlamento europeo e alla presidenza di turno belga, che sarà in carica dal 1° gennaio -prosegue il presidente- è di mantenere il dossier delle tecniche genomiche in cima alla lista delle priorità, per evitare il rinvio delle decisioni alla fine dell’anno prossimo dopo le elezioni al Parlamento Ue e l’insediamento della nuova Commissione”.

“Sarebbe difficile da comprendere -conclude Giansanti- un ritardo di quasi un anno per avviare la messa a disposizione delle imprese agricole di uno strumento innovativo, già utilizzato peraltro in alcuni dei grandi Paesi produttori nostri competitor, che consente di salvaguardare le produzioni, riducendo allo stesso tempo la pressione sulle risorse naturali”.
 

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EFA News - European Food Agency
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