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Danone, accordo sulla Russia

Chiusa l'intesa con Vamin Tatarstan a cui cede il lattiero caseario: perdita da € 1,2 miliardi

Danone è sulla via dell'accordo per quanto riguarda le sue attività in Russia. Dopo le ultime notizie dei giorni scorsi che facevano presagire una recrudescenza delle ostilità avviate con il governo Putin dal 2022 (vedi articolo EFA News), oggi l'azienda pare aver fatto un passo avanti verso la cessione delle sue attività lattiero-casearie nel Paese. Con un breve comunicato ufficiale la società annuncia che "sono state ottenute le approvazioni normative russe necessarie per la cessione delle attività Edo in Russia a Vamin R LLC. La chiusura di questa cessione è prevista nelle prossime settimane". Le attività Edo comprendono la divisione lattiero-casearia e vegetale in territorio russo. "Ricordiamo-aggiunge la nota- che Danone ha avviato il processo di cessione di questa attività nell'ottobre 2022. Nel luglio 2023, Danone ha deconsolidato EDP Russia dai suoi conti dopo aver perso il controllo della gestione. La perdita totale riconosciuta da Danone nei suoi conti ammonta a 1,2 miliardi di Euro".

Di fatto, dunque, Danone prevede di chiudere "nelle prossime settimane" la transazione con il produttore lattiero-caseario russo Vamin Tatarstan, di proprietà dell'imprenditore locale Mintimer Mingazov (vedi articolo EFA News). La divisione lattiero casearia rappresenta il 90% delle attività di Danone in Russia: la parte restante riguarda il latte artificiale attraverso la sua unità specializzata in nutrizione. La chiusura della transazione segnerebbe la fine di una lunga saga sulla presenza di Danone in Russia, scoppiata dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin nel febbraio 2022.

A febbraio la società aveva annunciato un aumento del fatturato 2023 del 7% a 27,62 miliardi di Euro a parità di condizioni rispetto all'anno precedente, ma in calo l'utile netto dell'8,1% a 881 milioni di Euro (vedi articolo EFA News). L'azienda ha registrato un utile ricorrente per azione di 3,54 euro, "compensato da un effetto di perimetro negativo del -4,5%, derivante principalmente dal deconsolidamento della nostra attività Edo in Russia -spiega agli analisti il direttore finanziario Juergen Esser-. Con il deconsolidamento di luglio, abbiamo svalutato la totalità degli attivi che avevamo in bilancio, circa 700 milioni di euro". 

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EFA News - European Food Agency
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