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CLARA MOSCHINI

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Arrosticino d'Abruzzo: serve l'Igp per uscire dalla crisi

E' quanto chiedono politici e agricoltori. Ovini crollati a 150mila unità

Per il settore ovicaprino, l'uscita dal tunnel si prospetta nel riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta (Igp). La "profonda crisi" del comparto è stata denunciata dal direttore di Confagricoltura Abruzzo Stefano Fabrizi, in un documento presentato oggi al Consiglio Regionale. "Ogni giorno chiudono stalle e la nuova Pac ha accelerato il fenomeno azzerando l'aiuto comunitario", afferma Fabrizi.

"Se non fosse stata una strenua lotta", si legge nel documento, "promossa da Confagricoltura Abruzzo e fatta propria dal vicepresidente del Consiglio regionale Emanuele Imprudente e dalla direttrice del Dipartimento Elena Sico a questo punto sarebbe stata messa la parola fine alla nostra millenaria tradizione che, a oggi conta meno di 150mila pecore a fronte degli oltre tre milioni della Sardegna".

"Occorre dare atto al vicepresidente e alla direttrice di aver ben negoziato nella Conferenza Stato regione e di aver tamponata la situazione recuperando un 70/% di aiuti con i fondi del Csr". Confagricoltura Abruzzo si oppone tuttvbia alla risoluzione della Commissione per il "Riconoscimento Dop Arrosticino Abruzzese" ritenendo "velleitario parlare di creare una filiera della Dop sia per mancanza di materia prima, sia per mancanza dei requisiti qualitativi e quantitativi, proprio perché i nostri allevamenti si sono specializzati nella produzione del latte, relativi prodotti trasformati e agnelli e solo pochi producono la carne destinata alla produzione degli arrosticini".

Confagricoltura ritiene che "il rischio più grave è che altre regioni potrebbero chiedere ed ottenere il riconoscimento comunitario con gravissimi e irreparabili danni alla nostra economia, penalizzando il settore della trasformazione fatto di aziende locali che hanno raggiunto, con la loro professionalità, livelli qualitativi notevoli e conquistato il mercato italiano ed estero".

“Alla Regione, ad oggi, non risultano richieste per l’arrosticino Dop", ha dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale, con delega all’Agricoltura Emanuele Imprudente, al termine della della Terza Commissione “Agricoltura, sviluppo economico e attività produttive”, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria del settore dell’allevamento. "Credo che dovremmo tendere ad arrivare ad una soluzione condivisa, immaginando percorsi possibili che contemplino, per esempio, anche un passaggio intermedio sul marchio Igp. Qualsiasi opzione deve però essere celere. Il rischio concreto è che altri mercati invadano l’Abruzzo e a quel punto avremmo perso l’opportunità di tutelare genuinità e tradizione di una tipicità regionale”.

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