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Emilia-Romagna: 1 mln euro per contenimento cinghiali

Regione presenta risultati delle misure di difesa preventiva: in calo danni ad agricoltura

L’obiettivo è duplice: contenere la popolazione degli ungulati, in particolare dei cinghiali, e limitare i danni alle produzioni agricole per contrastare la circolazione della Peste suina africana. In questo campo, la Regione Emilia-Romagna ha previsto un'ulteriore milione di euro per il 2025, che si aggiunge il trasferimento annuale di circa 5 milioni di euro alle polizie provinciali per le attività di controllo. Mentre sono 300mila euro all’anno destinati alle aziende che adottano misure di difesa preventiva. Negli ultimi tre anni i prelievi a difesa delle produzioni sono aumentati del 45%.

"I risultati ottenuti finora sono incoraggianti e sono stati apprezzati anche dal commissario straordinario nazionale Giovanni Filippini, che ringrazio per la collaborazione", ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi. "Adesso è importante non abbassare la guardia perché la strada per arrivare all’eradicazione del virus è ancora lunga ma è un obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire”.

Dal 2023 è stato previsto un investimento specifico di oltre 3 milioni di euro, di cui 1,1 previsti nel 2025 alle polizie provinciali e Città Metropolitana di Bologna per l’attuazione dei piani di controllo per attività di selezione (sia dei cinghiali che dei fossori), e quasi 2 milioni sono stati assegnati alla struttura commissariale, che ha affidato bandi a ditte specializzate per il tiro selettivo e la gestione trappole. Nel 2024 il nuovo Regolamento Ungulati ha modificato in termini di maggiore incisività il prelievo venatorio della specie cinghiale.

Per quanto riguarda le risorse regionali a sostegno delle aziende agricole, la Giunta regionale ha previsto per ogni anno uno stanziamento medio di 1 milione di euro su tutte le specie per i danni alle produzioni agricole, che è risultato congruo alle richieste pervenute. A questa cifra si aggiungono poi le risorse rese disponibili dagli Ambiti territoriali di Caccia (Atc) sui territori di propria competenza relativamente alle specie cacciabili. Altre risorse saranno disponibili grazie alla conferma dello stanziamento annuo di 300mila euro destinato alle aziende che intendono tutelare le produzioni attraverso l’introduzione di sistemi di difesa preventiva.

Le azioni finora messe in campo hanno già ottenuto i primi risultati. Nel 2023 sono dimezzati i danni accertati alle produzioni agricoli a causa dei cinghiali, passati da 800mila a 400mila euro. Per quanto riguarda il controllo della specie negli ultimi tre anni si è passati da circa 4.400 prelievi a 6.400, con un incremento superiore al 45%.

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EFA News - European Food Agency
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