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Veneto. Agricoltura sociale: imminente aggiornamento normativa regionale

Tra le novità: riconoscimento ruolo imprese e semplificazione dell’avvio delle attività

“Le fattorie sociali iscritte nel registro regionale in Veneto sono 40 e occupano 140 persone con disabilità e altrettante in situazione di fragilità. Costituiscono un punto di riferimento sociale e socio sanitario fondamentale per promuovere la multifunzionalità del settore agricolo, consentendo l’inserimento lavorativo, progetti di reinserimento sociale ed educativi, in un percorso di integrazione capace di mettere in evidenza le potenzialità di ciascun individuo e valorizzando i suoi talenti". L’ha evidenziato questa mattina l’assessore alla Sanità e al sociale Manuela Lanzarin, all'Auditorium Rocca Sveva a Soave (VR), intervenendo al convegno "Le nuove frontiere dei servizi alla persona: collaborazione con gli attori del territorio e green care - Fattorie sociali: un’opportunità da valorizzare”.

"Le fattorie sociali", ha proseguito l'assessore, "sono un esempio di salute unica, ‘one health’, in cui uomini e animali vivono in un ecosistema naturale, sano e tutelato. Anche in questo ambito, nella nostra regione, siamo stati lungimiranti, tanto da aver promosso la prima legge regionale nel 2013, due anni prima che a livello nazionale si normasse la materia. A 12 anni da quella prima legge, la n. 14 del 28 giugno 2013, è arrivato il momento di aggiornare le disposizioni normative per fare in modo che la disciplina possa rispondere ancora meglio alle esigenze delle persone, sia più flessibile e consenta di costruire un progetto di vita su misura della singola persona. L’obiettivo, a cui sta lavorando il tavolo tecnico regionale, è far diventare le fattorie sociali delle vere e proprie Unità di offerta in ambito sociale e sociosanitario per le persone con disabilità affinché trovino in queste realtà il loro percorso ideale, che tenga conto dei loro bisogni e dei desideri”.

L’evento, organizzato dall’Azienda Ulss 9 Scaligera, in collaborazione con Coldiretti Verona e il Comune di Soave, aveva l’obiettivo di fare il punto sulla proposta di legge regionale sull’agricoltura sociale, la n. 285, che aggiorna la disciplina regionale in materia. Nel corso della mattinata, si sono alternati come relatori rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), Regione del Veneto, Coldiretti e specialisti dell’Ulss 9, per parlare di “green care”, agricoltura sociale, fattorie sociali e dell’esperienza della Rems di Nogara. Tanti gli amministratori della conferenza dei sindaci dell’Ulss9 presenti, insieme a consiglieri regionali e rappresentanti di Coldiretti. La provincia di Verona accoglie il 33% delle fattorie sociali accreditate. Segue quella di Vicenza, con il 22%, di Treviso con il 14%, Padova (11%), Rovigo (8%), Venezia e Belluno (6%).

“La proposta di Legge 285", ha spiegato l’assessore Lanzarin, "è stata licenziata ieri dalla V Commissione consiliare, passerà ora al vaglio della I Commissione per le verifiche finanziarie e auspichiamo che possa essere approvata a breve, entro giugno. Si tratta di una legge trasversale, che aiuterà ad affiancare le istituzioni locali contribuendo a potenziare il welfare e a rispondere in modo efficace ai bisogni della comunità. Tra le novità vi è il riconoscimento del ruolo delle imprese agricole e sociali e la semplificazione dell’avvio dell’attività: la presentazione della Scia comporterà l’automatica iscrizione all’Albo delle fattorie sociali”.

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EFA News - European Food Agency
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