Osservatorio Nestlé /2. Solo in 4 famiglie su 10 nessun problema con educazione alimentare dei bambini
I suggerimenti di Nutripiatto e Campus Biomedico per avviare i più piccoli a una dieta sana e completa

Secondo i dati dell’Osservatorio Nestlé (leggi notizia EFA News), sono spesso i bambini a determinare il contenuto del carrello della spesa: in 6 famiglie su 10 (58,5%) infatti sono i bambini che accompagnano la figura di riferimento (nella maggior parte dei nuclei, il 49,2%, si tratta della madre, mentre più raramente, solo in 3 casi su 10, viene coinvolto anche il papà) al supermercato, indirizzandone inevitabilmente anche gli acquisti, mentre sono meno di 4 su 10 (37,2%) le famiglie nelle quali non si evidenziano problemi a gestire l’alimentazione dei figli.
Il dato, secondo Laura De Gara, presidente della Laurea Magistrale in Nutrizione Umana e prorettore vicario del Campus Bio-Medico di Roma, è definibile come “allarmante”. “Quello che bisogna capire è che questi comportamenti e abitudini alimentari finiscono per condizionare quelli di tutta la famiglia. Se è il bambino che decide il contenuto dei sacchi della spesa e se il bambino mostra di rifiutare determinati alimenti, quelli non verranno consumati o verranno consumati in quantità minori anche dai famigliari: papà, mamme, fratelli e sorelle. Così si impoverisce il regime alimentare di tutta la famiglia, con i rischi conseguenti in termini di tutela della salute e del benessere. Se i vegetali, come confermano gli studi più recenti, contribuiscono ad un invecchiamento in salute, viceversa una tendenza a non consumarli produrrà, sul lungo termine, conseguenze negative per la longevità e il benessere della popolazione”.
Ma come è possibile, allora, convincere i bambini a seguire un’alimentazione più varia e sana?
Ecco i dieci consigli per promuovere il consumo di verdure che emergono dal progetto Nutripiatto, pensato proprio le abituare i bambini alle buona prassi e realizzato in collaborazione con Campus Bio-Medico di Roma:
Varietà, prima di tutto: scegliere verdure di colori diversi: più colori metti nel piatto, più nutrienti e antiossidanti introduci nella dieta. I colori, inoltre, possono avere un effetto divertente e convincente per i bambini.
Coinvolgimento e gioco: sono 4 su 10, secondo l’Osservatorio Nestlé, i bimbi che aiutano regolarmente chi si prende cura di loro a cucinare. Non sono pochi, anzi. Coinvolgerli nella preparazione delle verdure, facendo in modo che aiutino a pulirle e prepararle, può favorire la loro curiosità verso questi alimenti.
Piccoli cambiamenti quotidiani: se un bambino non mangia le verdure, sarebbe sbagliato fargli vivere questa mancanza come un’imposizione o una forzatura. L’importante è introdurle progressivamente nella sua alimentazione, cambiandone le abitudini in maniera soft.
Ricette sempre nuove: la routine e la noia, soprattutto per i bambini, possono avere un ruolo nell’allontanarli da certi cibi o alimenti. Cambiare spesso, quantomeno le modalità di preparazione, li aiuta a non stufarsi.
Non solo contorni: è importante aggiungere le verdure in primi piatti, panini e snack. Via libera, quindi, a sughi vegetali, wrap e piadine.
Condivisione: mangiare insieme, preparando piattoni dai quali possa servirsi tutta la tavolata, aiuta a trasmettere il valore delle verdure anche ai più piccoli.
Curiosità: raccontare le verdure, magari utilizzando storie, illustrarne e renderne attraenti i benefici può contribuire ad avvicinare i bambini a questi alimenti essenziali.
Creatività: tagliare le verdure in forme divertenti come stelline e fiorellini può rendere il piatto più attraente. Anche l’occhio vuole la sua parte.
Equilibrio: le verdure sono fondamentali, ma vanno sempre integrate in un’alimentazione varia e bilanciata, senza escludere altri alimenti.
Allegria: la tavola deve essere un momento conviviale. Godere dei suoi piaceri deve essere un’esperienza positiva.
EFA News - European Food Agency