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Dazi Usa/2. L'incertezza ha già bruciato 5,7 miliardi di pil

Confesercenti: deterioramento delle previsioni di crescita e rischio di ulteriore ribasso di 2 miliardi nel 2° semestre

In attesa della data fatidica del primo agosto, deadline fissata dall’amministrazione Trump  per l’entrata in vigore dei dazi sui prodotti europei (leggi notizia EFA News), l’incertezza generata dalla ridda di annunci ha già prodotto il primo “effetto dazio”: un deterioramento evidente delle previsioni di crescita del pil, ridotte di 5,7 miliardi rispetto a quelle formulate a inizio anno, e il rischio di un ulteriore ribasso di 2 miliardi già nel secondo semestre di quest’anno. A stimarlo è Confesercenti, dopo l'allarme arrivato nei giorni scorsi da Coldiretti e da Confindustria per quanto riguarda l'export (leggi notizia EFA News).

Quello che prospetta Confesercenti è uno scenario in netto peggioramento, in cui l’attesa di quel che potrebbe accadere è diventato un elemento di forte instabilità per il mondo economico. L’aumento dell’indeterminatezza ha, infatti, già portato a un consistente ribasso delle previsioni di crescita contenute nei documenti di programmazione, che nonostante questo incorporano l’ipotesi di una lieve accelerazione del pil tra il 2025 (+0,6%) e il 2026 (+0,8%). 

Una possibilità pregiudicata dall’inasprirsi delle tensioni commerciali: secondo le stime di Confesercenti, infatti, anche in assenza dei nuovi dazi al 30% e, appunto, a causa della maggiore incertezza, nel corso del secondo semestre potrebbe determinarsi un rallentamento tale da limitare ulteriormente allo 0,5% la crescita del pil di quest’anno, con una perdita di altri 2 miliardi rispetto alle attese ufficiali. Sarebbero naturalmente le esportazioni le più danneggiate, segnando un decremento (-0,3%) sul 2024.

Effetti ancora più pesanti si registrerebbero nel 2026, qualora l’asticella dei dazi del presidente Trump venisse confermata al 30%. Le esportazioni di prodotti Made in Italy potrebbero subire una contrazione di 20 miliardi, con un effetto domino sul mercato del lavoro, che vedrebbe la disoccupazione schizzare al 6,9%, e sui consumi interni, con una minore spesa delle famiglie di circa 10 miliardi di euro, e una crescita nulla del pil. Il contestuale indebolimento del dollaro potrebbe avere un impatto forte anche sul turismo, riducendo drasticamente l’arrivo di turisti Usa in Italia.

Al di là delle legittime posizioni sul da farsi, sottolinea la nota ufficiale di Confesercenti, la questione dei dazi Usa porta con sé "un netto deterioramento del clima di fiducia". In questa crescente incertezza, che è il peggior nemico dell’economia, "pesa anche la sensazione di una crescente distanza tra Europa e Stati Uniti": da amici a diffidenti, quasi avversari. "Si tratta -conclude Confesercenti- di uno scenario che non può che destare forti preoccupazioni, e che ci auguriamo possa essere definitivamente scongiurato, senza un inasprimento della guerra commerciale".

Fc - 52420

EFA News - European Food Agency
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