Rapporto Coop/2. Brisigotti: "Calo domanda fatto reale, destinato ad intensificarsi"
Dalle Rive (Ancc): "Favorevoli a riduzione cuneo fiscale per le famiglie"

“Il quadro complesso e magmatico rappresentatoci quest’anno dal Rapporto Coop (leggi notizia EFA News) ci invita a una opportuna riflessione e al tempo stesso ci impone a non perdere di vista la rotta che nell’ultimo anno abbiamo intrapreso", spiega Maura Latini, presidente Coop Italia. "Il compito primario della cooperazione di consumatori è stare a fianco delle famiglie, tutelare il loro potere d’acquisto, unire alla convenienza la qualità e la sicurezza di ciò che mettiamo sui nostri scaffali. Da qui la risposta alla richiesta di risparmio che arriva anche nelle evidenze del Rapporto con la nostra nuova strategia promozionale che non significa però considerare il cibo una commodity. Il cibo per Coop è “Bene” e non semplice merce. Gli italiani ritratti dal Rapporto sono persone consapevoli, leggono le etichette, vogliono esercitare con le loro azioni una difesa dell’ambiente e lottano contro il cambiamento climatico. Sono idealisti tanto quanto pragmatici".
"Credo", ha aggiunto Latini, "che siano per queste componenti molto in linea con la nostra policy: una forte e diffusa marca Coop che oramai copre segmenti sia consueti che innovativi con prezzi accessibili per tutti, una importante presenza di Marche Leader e una politica per i prodotti locali specifica nei territori, ampia per ciascuna nostra cooperativa. E proprio grazie alla nostra offerta che non arretra di un passo rispetto ai valori che storicamente la caratterizzano, siamo fiduciosi, benché viviamo in tempi difficili e oscuri, di poter continuare a essere un punto di riferimento fondamentale non solo in ambito economico, ma come soggetto sociale e collettivo”.
“Il Rapporto Coop ci presenta, tra molte altre evidenze, l’immagine di un Paese fortemente caratterizzato da una polarizzazione sociale, che non è una novità ma continua a essere un dato di fatto con cui chi, come noi, opera sul mercato deve inevitabilmente fare i conti", ammette Domenico Brisigotti, direttore generale Coop Italia. "La debolezza della domanda è un fatto reale e sembra destinata a intensificarsi, con un comportamento di acquisto sempre più orientato alla ricerca di risparmio nella spesa quotidiana. Per affrontare questo scenario, riteniamo di dover continuare e rafforzare il piano avviato quest’anno, che si concentra da un lato sulla convenienza della nostra marca privata disponibile in ogni segmento dell’offerta e dall’altro su un sistema di promozioni e comunicazione volto a valorizzare la generale proposta di tutela del potere d’acquisto delle famiglie da parte di Coop".
"D’altra parte", prosegue Brisigotti, "questa scelta ci sta dando ottimi risultati e intendiamo rafforzarla. La risposta dei consumatori è positiva: le vendite di Coop crescono più del mercato (un +0,8% rispetto alla media del retail) ed è migliorato anche il giudizio che i consumatori, oltre che i nostri soci, hanno della nostra offerta e del nostro posizionamento. Conferme che ci spronano a migliorare su questa strada: sia sul fronte dell’offerta al consumatore sia sul fronte della relazione con il mondo dei nostri fornitori”.
“Le cooperative di consumatori stanno affrontando con estrema serietà e consapevolezza i problemi tuttora presenti nel nostro Paese, dalla fragilità sociale che colpisce fasce di popolazione meno abbienti all’insoddisfazione per un’offerta di lavoro che anche nel Rapporto Coop viene stigmatizzata da un numero consistente di italiani. Come Coop affrontiamo queste emergenze con una strategia di efficientamento che sta prendendo forza nelle nostre cooperative e nei consorzi nazionali e che ci permetterà di liberare ulteriori risorse a vantaggio dei soci e consumatori", commenta Ernesto Dalle Rive, presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori). "Guardiamo con attenzione alle modifiche in corso dei comportamenti di acquisto e come datori di lavoro (le cooperative di consumatori hanno in Italia quasi 60.000 occupati) siamo disponibili a ragionare sulle modalità e sulla qualità della nostra offerta occupazionale che già vede a favore dei nostri dipendenti importanti misure previste dalle politiche di welfare e che si pone l’obiettivo di conciliare sempre di più tempi di vita e tempi di lavoro".
"Se su questi temi", conclude Dalle Rive, "si dovesse sviluppare un confronto fra la grande distribuzione tutta e il Governo non ci sottrarremmo e porremmo in quella sede la necessità di una riflessione sulle attuali modalità di erogazione del servizio nelle giornate festive e domenicali. Inoltre, auspichiamo da parte del Governo interventi strutturali che possano mitigare le difficoltà in essere. La riduzione del cuneo fiscale per il ceto medio e politiche di sostegno e contrasto alla povertà ci vedono favorevoli e disponibili anche ad essere soggetti propositivi in un eventuale tavolo di discussione collegiale su temi di filiera che essendo tali non possono essere unilaterali, ma devono essere affrontati con tutte le organizzazioni coinvolte”.
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EFA News - European Food Agency