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Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Foodtech Incubator: innovazione a servizio del Made in Italy alimentare

Il progetto seleziona le ricerche accademiche per metterle a disposizione delle imprese emergenti

Un programma dedicato a trasformare le migliori ricerche universitarie, spin-off e idee early-stage in imprese del futuro. Il progetto Foodtech Incubator nasce per iniziativa di Verona Agrifood Innovation Hub (Vaih) e risponde a una criticità strategica del Paese: accelerare il passaggio delle innovazioni embrionali dal laboratorio al mercato (il cosiddetto tech transfer) in un settore dove il potenziale di sviluppo tecnologico rimane largamente inespresso (solo il 15% delle tecnologie in Italia nasce dalle università, mentre il 76,8% si sviluppa all’interno delle startup).

Con il lancio dell’incubatore, il Vaih - nato dalla collaborazione tra Eatable Adventures, uno dei principali acceleratori Foodtech a livello globale - e un gruppo di partner istituzionali e industriali di primo piano del territorio veronese, come Fondazione Cariverona, UniCredit, Comune di Verona, Veronafiere, Confindustria Verona, Università degli Studi di Verona, Vasongroup e Mulino Padano, rafforza ulteriormente la propria rete con l’ingresso dell’Università di Padova, partner accademico di riferimento internazionale.

Il Foodtech Incubator, oltre al sostegno dei partner del Vaih, gode del patrocinio del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) e di Federalimentare, e si avvale anche di un network scientifico d'eccellenza composto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cntìr), Confagricoltura Verona, Università di Verona e Università di Padova. Una rete che intende assicurare al programma una connessione diretta con la ricerca accademica e un canale privilegiato per il trasferimento tecnologico verso le imprese agroalimentari.

Il bando è aperto dal 23 settembre e sceglierà fino a dieci idee ad alto potenziale. Dopo la selezione, il percorso prenderà ufficialmente avvio a novembre e si concluderà con un DemoDay a febbraio 2026 durante il quale le soluzioni sviluppate verranno presentate a una platea di investitori, grandi aziende e istituzioni di rilievo nazionale.

I progetti emergenti potranno candidarsi in cinque aree chiave di innovazione: 1) Agricoltura Innovativa; 2) Ingredienti & prodotti Next-Gen; 3) Economia Circolare & Upcycling; 3) Biotech & nuovi processi produttivi; 4) Deep Tech per la filiera agroalimentare. Il percorso prevede poi un programma ibrido e intensivo che unisce formazione, mentorship e workshop, attraverso un confronto diretto con aziende e investitori. Si apre con un bootcamp iniziale, dedicato a definire le basi del progetto e allineare il lavoro sui pilastri chiave. Segue un calendario di sessioni di gruppo online, per condividere conoscenze, strumenti e best practice, e di sessioni individuali 1:1, per approfondire le specificità di ogni iniziativa e accelerarne la crescita. L’obiettivo: trasformare i progetti nelle prime fasi fino a diventare startup strutturate, pronte a entrare in percorsi di accelerazione e ad aprirsi a investitori e partner.

Foodtech Incubator nasce per colmare il divario tra ricerca e settore agroalimentare, creando le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuove imprese tecnologiche in un comparto che in Italia ha raggiunto i 75 miliardi di euro nel 2024 e che affronta oggi sfide cruciali: dalla digitalizzazione dell’agricoltura al cambiamento climatico, dall’evoluzione delle abitudini alimentari fino all’urgenza di un nuovo equilibrio tra salute dell’uomo e del pianeta.

In questo suo secondo step, Foodtech Incubator propone "un programma dedicato che trasforma la ricerca universitaria, e non solo, in imprese concrete, offrendo alle aziende innovazione tecnologica e accesso privilegiato ai migliori innovatori del settore", spiega Filippo Federico, Ecosystem Manager del Verona Agrifood Innovation Hub. "Il nostro obiettivo è consolidare la leadership del Made in Italy agroalimentare nel mondo".

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EFA News - European Food Agency
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