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Pollo (e non solo): croccantezza, che passione!

Quasi un "sesto senso" per il palato degli italiani, che l'associano a relax e allegria

Secondo la flash survey di AstraRicerche, diffusa in occasione del “Pollo Arrosto Day” (leggi notizia EFA News), la croccantezza è una vera passione per gli italiani: più di 8 su 10 la definiscono “come una sensazione specifica che dà qualcosa in più rispetto al gusto, al profumo, al suono e alla sensazione tattile: uno stimolo a un “sesto senso” e l’80,3% dichiara di scegliere un piatto con più interesse se c’è una parte croccante. E ben il 57% sostiene di scegliere più cibo crunchy rispetto al passato. Per oltre la metà degli italiani (52,6%), inoltre, il crunch-crunch del pollo arrosto assieme alle patate croccanti suscita immediatamente desiderio e acquolina in bocca, più della crosta di pane appena tagliata (46,1%) e più del gorgoglio del caffè preparato nella moka (44,7%) o dell’olio che frigge in padella (37,5%).Il segreto non è solo nelle patate, l’abbinamento preferito degli italiani per il pollo arrosto (76%), ma nella pelle: il suo grasso crea una caramellizzazione in contrasto con la morbidezza della carne, ritenuta irresistibile per il 35% dei connazionali. Ben il 47,7% mangia infatti il pollo arrosto sempre con la pelle, proprio perché la ritiene la parte più croccante e appetitosa.

Qual è il “crunch factor”? Lo spiega la scienza: il cibo ammalia tutti i sensi perché non è costituito solo da odore, vista e sapore, ma anche dal suono. Il rumore della masticazione può raggiungere anche i 63 decibel, più del suono prodotto da una normale conversazione (60 decibel) e del fruscio delle foglie (20 decibel). La scienza ha persino analizzato le frequenze audio di alcuni cibi croccanti: i più friabili (crispy) vengono di solito assaporati con gli incisivi e producono un suono più acuto; i croccanti (crunchy) invece con i molari che li fanno suonare su toni più bassi e profondi. Il croccante, quindi, è musica per i sensi e influenza il nostro rapporto con il cibo. Ogni prodotto che si può sgranocchiare richiede un tempo maggiore di masticazione e ciò consente un incremento della consapevolezza e del piacere nel consumo di cibo. Non a caso quasi il 65% degli italiani collega al croccante appagamento e soddisfazione, il 61,4% a gioia e allegria, il 48,3% a relax e distensione.

Non solo musica per i sensi, il croccante è anche un antistress naturale: secondo una ricerca condotta dall’Università americana Ball State University, la croccantezza dei cibi porta effetti benefici anche sulle persone stressate. Assaporare cibo croccante porterebbe a un aumento della produzione di serotonina che ha un effetto calmante e rilassante sulla psiche. Croccante è sano: per Charles Spence, psicologo sperimentale dell'Università di Oxford, qualsiasi prodotto gustoso e croccante viene elaborato dal nostro cervello come sano. Il crunch inoltre ha un grande potere “dimagrante”: uno studio della Brigham Young University e della Colorado State University, pubblicato sulla rivista americana Food Quality and Preference, ha evidenziato come la masticazione di cibi croccanti riduca del 30% l'assunzione di calorie.

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EFA News - European Food Agency
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