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Prosciutto Parma: vinte due cause a Malta e in Brasile

I risultati legali raggiunti dal consorzio rafforzano la tutela della Dop nei mercati esteri

Il Consorzio del Prosciutto di Parma mette a segno due risultati estremamente rilevanti nella protezione della Dop presso i mercati esteri, confermando l’importanza dell’attività di tutela che l’ente porta avanti da oltre 60 anni.

Una prima operazione ha coinvolto il territorio di Malta, dove il Consorzio aveva riscontrato gravi irregolarità riguardanti il prodotto preaffettato. Nei casi contestati, il prodotto veniva infatti confezionato presso impianti locali, riportando la dicitura Prosciutto di Parma in maniera indebita, poiché in violazione delle prescrizioni del Disciplinare della Dop, che prevede che il Prosciutto di Parma in vaschetta possa essere affettato solo in stabilimenti autorizzati, situati nella zona tipica di produzione in provincia di Parma, sotto la vigilanza dell’Organismo di controllo. Il tempestivo intervento dei legali del Consorzio, in collaborazione con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf), ha determinato la regolarizzazione di tutte le violazioni, con l’impegno scritto delle controparti a interrompere tali pratiche irregolari e con l’ottenimento di un rilevante risarcimento economico per il danno subito.

Assai significativo anche il risultato ottenuto dal Consorzio in Brasile, uno dei mercati più complessi per la tutela del Prosciutto di Parma, dove la richiesta di riconoscimento della Dop e quella di registrazione del marchio non si sono ancora definite e si rende, quindi, necessaria un'attività intensiva di salvaguardia. Al centro della vicenda che ha riguardato la Dop, alcune domande brasiliane per la registrazione di marchi contenenti riferimenti alla parola “Parma”. Tra queste, quella depositata da una nota azienda locale, e accolta dagli uffici competenti, per l’utilizzo della denominazione Parman destinata a prodotti a base di carne. I legali del Consorzio, constatato l’uso effettivo non solo del termine Parman, già indiscutibilmente evocativo vista anche l’area merceologica analoga a quella del prosciutto, ma addirittura del nome Parma, hanno avviato da subito un’azione legale, ottenendo una vittoria per nulla scontata nel primo grado di giudizio, con il riconoscimento di una somma importante per coprire i danni subiti nonché l’impegno, da parte dell’azienda brasiliana, di rinunciare alle registrazioni ottenute e di non chiederne di analoghe nel futuro.

"I recenti risultati ottenuti a tutela della nostra Dop rappresentano per noi un motivo di grande soddisfazione e sono anche il frutto di una stretta e proficua collaborazione con le competenti Autorità nazionali, nella fattispecie Icqrf, che si è immediatamente attivato per far cessare l’uso indebito del nome 'Prosciutto di Parma'", commenta Stefano Fanti, direttore del Consorzio.

"Accogliamo con grande soddisfazione l’esito positivo di queste vicende legali. La vittoria riportata in Brasile, in particolare, è doppiamente significativa poiché si inserisce nel contesto geografico dell’accordo UE-Mercosur, che è stato recentemente finalizzato e per il quale si attende ora la ratifica definitiva", commenta il presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma Alessandro Utini, che si sofferma, poi, sui benefici di questa intesa commerciale per la Dop. "L’entrata in vigore dell’accordo rappresenterebbe un passaggio fondamentale per rafforzare la tutela del nostro prodotto sul territorio brasiliano. Esso prevede, infatti, una protezione piena e incondizionata del Prosciutto di Parma, che in Argentina, Paraguay e Uruguay sarà contestuale all’entrata in vigore dell’intesa, mentre in Brasile diventerà pienamente efficace dopo sette anni dalla ratifica dell’accordo, con relativa impossibilità di continuare ad utilizzare le denominazioni 'Presunto tipo Parma' o similari, oggi fortemente presenti e penalizzanti per lo sviluppo della Dop nel mercato brasiliano. Vantaggi arriveranno anche sul piano tariffario, dal momento che i dazi doganali attualmente applicabili ai prosciutti saranno gradualmente eliminati negli anni successivi all’entrata in vigore dell’accordo", conclude il presidente Utini.

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EFA News - European Food Agency
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