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CLARA MOSCHINI

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Uruguay: braccio di ferro sindacale mette in ginocchio il settore carni

Perdite enormi al comparto in tutto il Paese, dice la Federazione rurale nazionale

Per la serie quando per uno ci rimettono tutti. La Federazione Rurale dell'Uruguay (istituzione che riunisce le associazioni di produttori rurali), non ci è andata leggera nel condannare le azioni messe in atto da settimane dai sindacati uruguaiani che tutelano i lavoratori del comparto carni. Un braccio di ferro nei confronti delle industrie di trasformazione delle carni che, a detta della Federazione, "sembra" voler "generare il maggior danno possibile all'intera filiera". Insomma, una pressione che finisce per ottenere l'effetto contrario. L'istituzione precisa di non essere direttamente coinvolta nel conflitto, e di riconoscere "il diritto di tutti i lavoratori a difendere i propri interessi". Ma vuole lanciare un segnale d'allarme avvertendo la popolazione circa "le enormi perdite causate" da un atteggiamento sindacale troppo rigido, "che colpisce non solo le parti coinvolte, ma anche migliaia di produttori nonché l'intera economia del Paese”. 

E aggiunge, stando ad una recente nota: "la logica del movimento sindacale non sembra più cercare la risoluzione del conflitto attraverso lo sciopero, ma sembra voler generare il maggior danno possibile all'intera filiera della carne per far pressione su un unico soggetto e raggiungere i suoi obiettivi". Davanti al prolungarsi del conflitto sindacale tra i lavoratori e le industrie la Federazione sottolinea che le enormi perdite causate colpiscono non solo le parti coinvolte, ma anche migliaia di produttori grandi e piccoli e, in definitiva, l'intera economia nazionale. Soprattutto a fronte di un anno negativo dal punto di vista climatico e in un momento di altissima crisi dovuta al marcato fenomeno dell'abbandono di campi e fattorie. 

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EFA News - European Food Agency
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